Covid / Norme

Oggi 492 classi scolastiche in quarantena e DAD, Bisesti: «il nostro obiettivo è mantenere le scuole in presenza, il più possibile»

Oggi conferenza stampa sulle regole della scuola, la Provincia promette più velocità nella comunicazione e più chiarezza, per dirigenti e famiglie, con nuove circolari: «ma la situazione è obiettivamente pesante»

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TRENTO. L’emergenza Covid a scuola: è stato il tema principale della conferenza stampa di oggi della giunta provinciale.

Soprattutto sul tema delle quarantene scolastiche, per il quale la provincia di Trento ha deciso di adottare delle norme “diverse” da quelle nazionali, la confusione è tanta. E le 492 classi in DAD (oltre 8 mila studenti e scolari) dell’ultimo report sono un dato allarmante.

L’assessore Mirko Bisesti ha voluto riassumere lo stato dell’arte. “Purtroppo sono tante le classi in quarantena. Le modifiche nell’ultima ordinanza però puntano sul mantenere la scuola trentina in presenza, con l’attenzione importante per la scuola in presenza, confortati dalla nostra parte sanitaria, per mantenere la scuola in presenza.

Mentre presidi, segreterie e scuole sono sotto pressione, per cercare di reggere, e li ringraziamo per il loro lavoro. E’ importante il loro lavoro.

In queste settimane c’è stato un ampio e proficuo confronto con il Dipartimento Prevenzione dell’Azienda Sanitaria e il dottor Ceccato della Sovrintendenza per delineare nuove linee guida per poter avere una interpretazione autentica e uniforme per il nostro sistema scolastico.

Si era verificata una lentezza di comunicazioni, e ci siamo impegnati a cambiare.

Ma l’obiettivo è sempre mantenere la scuola in presenza il più possibile.

Il passaggio alle nuove norme porta la quarantena a 10 giorni, e così anche il metodo di calcolo per stabilire la quarantena, ora è stato spiegato in modo ineccepibile».

Il Sovrintendente scolastico Ceccato ha illustrato le novità dell’ultima circolare di ieri: “Ne faremo un’altra nei prossimi giorni con note esplicative. La ratio è quella dei 2 o 4 ragazzi contagiati, diversamente fra primo o secondo ciclo. E’ diversa da quella nazionale perché contempla numeri più alti per far partire la quarantena. Ieri sera abbiamo messo insieme con l’Azienda un sistema più razionale. 

I 10 giorni di sospensione scattano il giorno dopo la data dell’ultima presenza del contagiato in classe.

Oggi registriamo 492 classi in quarantena, ma mancano dal conto le prime classi che hanno iniziato a tornare in classe: questo ci fa ben sperare che 500 sia il numero massimo destinato a calare».

Per Ceccato «Negli istituti comprensivi non abbiamo nessun plesso senza contagi. Ne abbiamo uno che ha avuto tutta la scuola chiusa, ma era un piccolo plesso di poche classi in montagna. Stiamo poi approntando un sistema semplificato per le comunicazioni a famiglie e scuole».

C’è poi il problema degli insegnanti. Per Ceccato «Vige l’obbligo di vaccino, nelle scuole trentine c’è un dato costante di circa 400 insegnanti sospesi, il 3-4% dell’organico, a cui si aggiungono le persone contagiate o in isolamento. Ma con la dose booster possono rientrare subito. Comunque in tutto abbiamo fra i 500 e i 600 insegnanti assenti, ma negli ultimi giorni si sta riducendo: molti stanno guarendo».

I dirigenti scolastici però si ribellano, dicono che non tocca ai presidi fare i conteggi e applicare la quarantena: «per questo – ha spiegato Bisesti –  abbiamo deciso la velocizzazione delle comunicazioni dalla centrale Covid, ci siamo mossi con l’obiettivo di essere il più possibile celeri e realistici nella comunicazione per non perdere tempo nell’isolamento delle classi».

Rimane l’obbligo di tampone per gli alunni che rientrano? “No – detto la dottoressa Maria Grazia Zuccalli, dell’Azienda sanitaria – nel quarantenamento sono esclusi i ragazzi che non erano in aula con i contagiati; la centrale Covid manda una mail con la spiegazione precisa».

Il presidente Fugatti è intervenuto via web da Roma dove è un “grande elettore.  Fugatti ha spiegato di aver incontrato oggi gli altri presidenti di Regione su due temi.

Il primo è quello delle colorazioni. “La nostra richiesta è quella di superare i colori”.

La seconda richiesta è quella sul mondo delle scuole. Tutte le Regioni hanno difficoltà, anche da noi, la situazione è difficile. Il Trentino crediamo che ha dato un margine in più. Allora la proposta è di fare una valutazione scientifica sul fatto che rimangono non in presenza quelli realmente contagiati, e gli altri rimangano in classe. E’ un’idea in prospettiva. Purtroppo al momento la situazione è grave”.

Ha poi parlato del problema dei green pass dei turisti stranieri: “Purtroppo chi arriva qui ha un green pass diverso e rischia di non essere in regola. Lo abbiamo spiegato al governo, per il Trentino c’è una stagione invernale a rischio. E’ in arrivo una circolare, e auspichiamo che faccia chiarezza e ammetta questi turisti”.

“E’ emersa la richiesta di tutte le Regioni al Governo nazionale di rivedere il sistema delle colorazioni che - a fronte dell'evoluzione della pandemia che ha caratteristiche diverse - rischia di non essere più compresa né sotto il profilo scientifico né dalla popolazione - sottolinea il presidente Fugati - L'altra richiesta di tutte le Regioni al Governo è di una semplificazione delle regole Covid per la gestione delle scuole: nonostante in Trentino siano state fatte modifiche al protocollo nazionale per renderlo più semplice, le problematiche sono tante e le famiglie non le comprendono".

Fugatti ha anche commentato lo “scandalo tamponi falsi” emerso in Trentino: “Credo che dobbiamo ringraziare le aurotità competenti che hanno scoperto la situazione, tutto va confermato, ma se confermato è qualcosa che non va tollerato”.

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