Pandemia / Il caso

Anche quest’anno salta il Carnevale: niente feste, niente maccheronate, ma a Storo lo rinviano a giugno

Trento non ha programmato niente, comitati e Pro loco in attesa di vedere come si evolve la situazione, da Arco a Borgo Sacco, a Lizzana, anche Basso Sarca e Lagarina ferme. Ma in Val del Chiese lanciano un "sabato grasso" in piena estate

TRENTO. Anche quest'anno la pandemia mette a rischio i festeggiamenti di carnevale, che potrebbero non tenersi né nel capoluogo, né nei principali centri della provincia, compresi quelli noti per le partecipate e divertenti manifestazioni.

L'emergenza epidemiologica che caratterizza anche questo inverno, infatti, non consentirà di organizzare iniziative di grande richiamo, almeno secondo le regole in vigore attualmente, mentre le associazioni trentine che tradizionalmente si occupano di predisporre eventi e appuntamenti in maschera sono ferme nella paura di dover poi annullare tutto all'ultimo momento.

Anche nella città di Trento, almeno per il momento, non è in programma nessuna delle consuete iniziative del centro storico, tra cui la tradizionale sfilata dei carri allegorici e dei gruppi in maschera. «Per il momento non si è ancora fatto avanti nessuno - ci ha spiegato l'assessora alla cultura del Comune di Trento, Elisabetta Bozzarelli - e alcuni comitati storici hanno già annunciato l'intenzione di non organizzare nulla, per evitare di trovarsi a lavorare a vuoto.

Purtroppo, se le condizioni rimarranno quelle attuali, non sarà possibile prevedere alcunché, tanto più che, fino al 31 marzo, c'è lo stato di emergenza. Sicuramente, come amministrazione, non promuoveremo direttamente alcun evento».

Anche alla Federazione trentina delle Pro Loco si sta valutando il da farsi, attendendo l'evolvere della pandemia e delle disposizioni governative e provinciali. Al momento, a quanto riferitoci, nessuna delle associazioni affiliate ha iniziato la programmazione di un appuntamento, mentre sono in corso le verifiche per capire se si potrà organizzare almeno le manifestazioni più consolidate e attese, garantendo il rispetto delle disposizioni contro la diffusione dei contagi. Ogni ragionamento, tuttavia, è stato rinviato al prossimo mese.

A Rovereto. Quando era ora di scendere in strada mascherati per la grande sfilata del Carnevale dei bambini di Rovereto l'unica preoccupazione era il meteo. Quest'anno però la pandemia ha di fatto stravolto tutti i piani e, nell'impossibilità di trovare una soluzione alternativa per far sfilare tante maschere, gli organizzatori hanno scelto di proporre qualcosa di diverso. Nei giorni scorsi il sindaco Francesco Valduga per la prima volta non ha accolto i protagonisti del «mini-carnevale» a Palazzo Pretorio ma è andato lui nella palestra delle scuole elementari Guella di Lizzana per l'insediamento del mini-esecutivo, rispettando i parametri di distanziamento contro la diffusione da Coronavirus.

Intanto sono in forse le tradizionali maccheronate della Vallagarina: niente festa a Borgo Sacco, niente sfilata a Lizzana, non si parla dei tradizionali carnevali di Mori e Volano.

Idem nel Basso Sarca dove con ogni probabilità non si terrà il Gran Carnevale di Arco, uno dei più antichi e famosi del Trentino. Tutti in stand-by aspettando l’evoplversi della pandemia, aspettando un miracolo...

A Storo invece hanno pensato all'alternativa.  “Gran Carnevale di Storo – Summer Edition”.

È questa la grande novità che la Pro Loco di Storo, oggi guidata dal presidente Luca Comai, ha lanciato nei giorni scorsi. La cinquantaduesima edizione del gran carnevale organizzato nel borgo della Valle del Chiese si terrà (speranza di organizzatori e appassionati) sabato 4 giugno. Un evento di rilevanza nazionale che richiama nella patria della farina gialla migliaia di persone per assistere ad una delle sfilate più importanti e storiche del nord Italia. Se per le due precedenti edizioni (2019-2020), causa ovviamente la pandemia, il comitato organizzatore non aveva potuto far altro che procedere con l’annullamento quest’anno, I Mati Quadrati hanno voluto tenere accesa la flebile candela della speranza.

«Abbiamo optato – spiega il presidente Comai - per un rinvio, seppur in forma ridotta, dell’evento. Non ci piaceva affatto l’idea di non riproporlo per il terzo anno consecutivo. E così, dopo un confronto con i collaboratori della Pro Loco e i referenti di carri e gruppi mascherati, abbiamo optato per il rinvio in tarda primavera».

Rinvio accolto con grande felicità dai moltissimi giovani della Valle del Chiese che vivono da anni la tradizione del carnevale come uno dei momenti più importanti dell’anno.

«Finalmente possiamo dirlo – ha scritto nei giorni scorsi l’associazione che anima il borgo storese - ritorna il Gran Carnevale di Storo. Purtroppo, non sarà come il carnevale a cui eravamo abituati, visto la situazione pandemica è impensabile farlo a febbraio come dovrebbe essere, ma è un segno per ripartire e sperare che tutto torni alla normalità. Siamo speranzosi e fiduciosi, infatti dopo due anni abbiamo deciso di annunciare una data in cui tornare a fare il nostro Gran Carnevale».

Ancora, quindi, qualche mese di attesa e finalmente si potrà tornare a vivere le emozioni che i carri allegorici e i gruppi mascherati hanno regalato fino a qualche anno fa. Emergenza sanitaria permettendo.

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