Salute / La storia

Amelia, a 97 anni ha sconfitto il Covid: «Lo dico a tutti, specie agli anziani: vaccinatevi, rispettate le regole, salva la vita»

La signora Holzhauser è tornata a casa, convinta che le tre dosi le abbiano salvato la vita: «questo mi ha permesso di superare la malattia senza troppi problemi».

di Nicoletta Redolfi

ROVERETO. A 97 anni sconfigge il Covid e lancia un appello a tutti i "colleghi" anziani: «Vaccinatevi contro la bestia, io ho fatto tutte e tre le dosi e questo mi ha permesso di superare la malattia senza troppi problemi. Seguite le regole».

È appena tornata dal Centro Covid di Ala la signora Amelia Holzhauser, 97 primavere portate straordinariamente bene, come sottolinea felice una delle quattro figlie, la signora Paola. «Sono orgogliosa di come mia mamma ha superato la malattia - afferma la donna - ha una fibra dura».

Amelia è nata a Tunisi, allora protettorato francese, da genitori siciliani. «Mamma come quelle di una volta - ci spiega Paola -. Molto chioccia, ottima cuoca» con la passione per il cucito, come ci ha detto la protagonista di questa storia fortunatamente a lieto fine. Rimasta vedova più di 20 anni fa, Amelia da un po' vive accudita da una badante e da qualche Oss che l'assiste soprattutto alla mattina. Ligia alle regole, ha fatto tutte e tre le vaccinazioni contro il Covid, l'ultima il primo dello scorso ottobre.

Ma la copertura vaccinale non le ha risparmiato il contagio: il 3 e 4 gennaio scorso le è salita la febbre e la dottoressa di base, Nicoletta Manica, prontamente allertata, è andata a farle il tampone e l'ha scoperta positiva. Sono scattate così le procedure del caso e la signora in ambulanza è stata portata ad Ala, dove è rimasta due settimane, curata «in modo eccellente in un clima di accoglienza e gentilezza», confermano entrambe le donne. I contatti impossibili, ci si poteva salutare dalle finestre.

«Il vaccino è stato fondamentale - ci tiene a dire la figlia - per alleggerire i sintomi e le conseguenze. Mia suocera purtroppo, ammalatasi anche lei nel dicembre del 2020, quando i vaccini purtroppo ancora non c'erano, è morta nel giro di poco e noi abbiamo avuto l'urna solo 40 giorni dopo». Questo il triste confronto dei due casi familiari.

«Sono rimasta sorpresa di aver contratto il Covid - racconta la signora Amelia - in quanto vivo da un po' molto ritirata, vedendo solo le mia figlie e chi mi assiste, tutti vaccinati e controllati. Ma evidentemente non è stato sufficiente. Trovarmi poi ad Ala, in un posto diverso, sconosciuto è stato un po' uno shock - continuato - ma mi sono adattata presto, rassegnandomi alla pazienza. La febbre mi è passata subito e ho preso solo i soliti medicinali che prendevo normalmente. Tornare a casa poi mi ha creato un po' di confusione, ci è voluta una giornata e una notte per capire che ero tornata».

Ma cosa ne pensa dei vaccini e delle regole di contenimento del contagio, ha qualche messaggio da lanciare? «Sì, certo e ci tengo particolarmente. Dico a tutti, soprattutto a chi è anziano, di accettare le regole. È necessario vaccinarsi il prima possibile per essere forti contro la bestia. Sono convinta che il Covid l'ho preso in modo leggero, con pochi e brevi sintomi perché protetta».

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