Business / L’affare

Itas Mutua vende Assicuratrice Valpiave al partner tedesco Vhv (guardando a Civibank)

Il colosso di Hannover è specializzato in polizze per l’edilizia e le grandi opere: un affare per le plusvalenze, ma la gestione operativa sarà ancora in capo a Trento

di Lorenzo Ciola

TRENTO. Itas Mutua ha ceduto a Vhv Allgemeine Versicherung AG Hannover la quota di controllo, pari al 91,1%, di Assicuratrice Valpiave. L'operazione è strategica sia per il gruppo trentino che per quello tedesco che in questo modo rafforzano con reciproci vantaggi una partnership già esistente. Vhv partecipa infatti già con circa 15 milioni al fondo garanzia di Itas Mutua.Valpiave è una realtà che serve circa 64 mila clienti nel Nord Italia.

La società opera con una sostenuta redditività e nel 2020 ha raggiunto premi lordi contabilizzati per 36 milioni di euro e un volume di attivi pari a circa 100 milioni.

«Non cediamo Valpiave a terzi - spiega infatti Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale di Itas Mutua - e quindi la compagnia bellunese potrà continuare a contare sulla nostra rete di agenzie». Valpiave ha un ruolo importante perché è particolarmente attiva nei rami auto e nei rischi legati alla casa, alla famiglia e all'assicurazione contro gli infortuni. Nonostante il cambio del controllo, sarà gestita ancora da Itas per assicurare la continuità operativa.

Proprio la vendita di Assicuratrice Val Piave al Gruppo Vhv e il conseguente sviluppo di importanti sinergie industriali, Itas Mutua rafforza le sue opzioni strategiche per la copertura dei rischi nel settore corporate e pubblico. La partnership renderà inoltre il marchio Itas ancora più attraente per le reti di broker, che potranno beneficiare di un'offerta ancora più completa e qualificata.

Quanto a Vhv, sta migliorando il suo posizionamento strategico come assicuratore edile specializzato a livello europeo con l'obiettivo di una maggiore diversificazione dei suoi mercati e del suo portafoglio. In futuro raggrupperà le sue attività notevolmente ampliate al di fuori della Germania nella sua nuova divisione Vhv International.

La sua esperienza nei rami property, responsabilità civile, infortuni e rischi tecnologici nonché le sue radici nel segmento delle costruzioni costituiscono la base di questa espansione. Il volume d'affari del gruppo tedesco, attivo anche in Francia, Austria e Turchia, è pari a 3.500 milioni nel 2020. Le attenzioni vanno poste in particolare sulle soluzioni nel campo dell'edilizia, in grado di garantire una copertura assicurativa in situazioni complesse come quella degli appalti. Una situazione, tra l'altro, che spesso richiede il coinvolgimento di più soggetti e che quindi potrebbe portare ad agire insieme Itas e compagnia tedesca.

I dettagli economici dell'operazione Valpiave, che verrà conclusa nella prossima primavera dopo il via libera delle autorità, non sono stati resi noti. In casa Itas, però, c'è la consapevolezza di aver messo a punto un'importante plusvalenza su una società che era stata acquistata negli anni '90 e che nel 2020 vantava un patrimonio netto di 34,4 milioni.

Si tratta quindi di nuove risorse che potrebbero essere utili ad un rafforzamento del gruppo. «Ci sono effetti positivi sul bilancio Itas, sui benefici che deriveranno dall'attività assicurativa e anche per le risorse che garantisce questa plusvalenza», afferma Molinari che accenna anche a qualche obiettivo ben preciso. «L'allargamento delle possibilità di cassa - prosegue l'ad - ci offre la possibilità di cogliere eventuali nuove opportunità». Il modello è quello che ha visto la crescita di Itas al 5,25% di Civibank, sulla quale l'altoatesina Sparkasse ha lanciato un'Opa. «Stiamo osservando progetti che per noi abbiano una valenza industriale», si limita ad affermare Molinari.

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