Covid / Il caso

Proiettile spedito a Fugatti, la questura: “Si tratta di una munizione da guerra”

Luigi Di Ruscio, questore vicario: “Si tratta di un proiettile Nato in dotazione alle forze armate e alle forze di polizia, non è quindi in libero commercio”

TRENTO. È una munizione da guerra, un parabellum calibro 9, il proiettile ritrovato nella busta indirizzata nei giorni scorsi al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Le analisi - come conferma Luigi Di Ruscio, questore vicario - hanno evidenziato che si tratta di un proiettile Nato in dotazione alle forze armate e alle forze di polizia, non è quindi in libero commercio.


Il proiettile era accompagnato da una lettera (scritta con adesivi trasferibili) contenente minacce dal mondo no-vax indirizzate a Fugatti e al direttore generale dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro. Il tipo particolare di proiettile potrebbe semplificare le indagini, visto che queste munizioni sono soggette a controlli minuziosi.

Come spesso accade però c'è un florido mercato nero anche per questi prodotti. Qualora venisse identificato, al responsabile (se non appartenente a forze armate o forze dell'ordine) verrebbe contestato anche il reato di detenzione di armi da guerra.

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