Covid / Le regole

L’amarezza di un lettore: “Il risultato del tampone, una vera Odissea”

Racconta l’esperienza che ha vissuto con la sua bambina e sconsolato afferma: “La libera interpretazione delle norme è un grande problema”

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TRENTO. Una situazione difficile, che riguarda migliaia e migliaia di trentini. Stiamo parlando del Covid e - al netto di situazioni di salute nella stragrande maggioranza dei casi non preoccupanti - delle difficoltà nella gestione e nella logistica, quotidiane e familiari. Tamponi da prenotare e da fare, isolamenti, autovalutazioni, classi chiuse, lavoro. Tra le tante segnalazioni di disagi che arrivano ogni giorno anche in redazione, un lettore ci ha segnalato la sua vicenda. Emblematica delle difficoltà di tante famiglie.

«Abbiamo effettuato un tampone in farmacia alla nostra bambina, per un sospetto contatto a scuola. Però il sistema informatico era "impallato" e il referto non arrivava. E da quello dipendevano le successive telefonate: al datore di lavoro, ai genitori degli altri compagni e alle maestre, ai parenti, alla farmacia per prenotare ulteriori tamponi per noi. Intorno a mezzanotte il server si è sbloccato e il risultato è arrivato».

Tutto qui? Problemi finiti? Prosegue il racconto. «Il tampone ha dato esito positivo. Abbiamo avvertito prima il datore di lavoro e i genitori dei compagni di classe, nella chat di gruppo. Io sarei potuto andare a lavorare, ma il mio capo mi ha detto che era meglio attendere qualche giorno e aspettare un tampone negativo in quinta giornata. Abbiamo provato a chiamare la Centrale Covid per aver informazioni, ma niente. Io avrei avuto l'appuntamento per la terza dose ma, visto il contatto stretto con una persona positiva, volevo disdire e riprenotare tra qualche giorno».

«Ma niente, il sistema non funzionava. Sappiamo che non verremo contattati dalla Centrale o dal nostro sindaco per gli isolamenti, e quindi ci arrangeremo. Ma il problema è che c'è troppa libera interpretazione delle norme: non voglio dare colpe o responsabilità a nessuno, ma questa sorta di autogestione che richiederebbe grande buonsenso non mi pare efficace».

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