Covid / Il caso

Cade l’obbligo di notifica delle positività da parte dei sindaci, e il tracciamento «semplicemente non siamo più in grado di farlo»

I Comuni erano in tilt per la mole di notifiche da consegnare ogni giorno: la nuova ordinanza di Fugatti modifica le procedure, mentre l'Azienda Sanitaria getta la spugna: «Non seguiamo più il tracciamento, ma solo le guarigioni»

TRENTO. Fino ad oggi, ogni tampone positivo doveva venire seguito dalla notifica comunale di isolamento Covid. Una regola che ha messo in crisi i municipi di tutto il Trentino ,raggiunti ogni giorno da centinaia di notifiche da consegnare a domicilio. Impossibile, e soprattutto paralizzante per ogni altra attività comunale.

Da domani stop. Lo ha annunciato in conferenza stampa il dirigente della protezione Civile del Trentino, ing. Raffaele De Col: «Il presidente Fugatti, nella sua ordinanza appena firmata, ha abolito l’obbligo di notifica delle positività a carico dei sindaci».

Cosa succede quindi? Come si faranno le notifiche? «Sarà direttamente l’Azienda Sanitaria – ha spiegato il dirigente – a comunicare ai pazienti l’avvenuta positività; essi verranno poi raggiunti telefonicamente dalla Centrale Covid per le comunicazioni sul comportamento».

In carico ai sindaci rimane però la vigilanza: «I sindaci avranno ogni giorno gli elenchi dei nuovi positivi del loro Comune; questi elenchi – ha detto De Col – andranno anche alle forze dell’ordine, in primis Carabinieri e Polizia, per le attività di sorveglianza».

Una decisione inevitabile: «Abbiamo dovuto semplificare le procedure – ha detto – perché non si riesce più a seguire l'iter, i Comuni non ce la fanno a fare le notifiche».

Una frase che fa il paio con quella della dottoressa Maria Grazia Zuccali, dell’Azienda Sanitaria, che in conferenza stampa ha ammesso che «non riusciamo più a fare il tracciamento». Semplicemente «Non siamo più in grado di farlo, con oltre tremila contagi al giorno è impossibile».

Quindi l’Azienda Sanitaria si concentra ora sui guariti: «La nostra attività, al momento, è dedicata esclusivamente alla fase di guarigione». Cioé nel comunicare a Roma la lista dei guariti, affinché il Ministero provveda a emanare i green pass aggiornati «entro 48-72 ore». 

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