Sanità / Il caso

Apss, accordo con una clinica privata veneta cui "prestare" chirurghi. Degasperi: "Anche nell'emergenza pandemica si trova il tempo per il doppio lavoro dei medici"

Il consigliere provinciale di Onda civica tuona contro la convenzione siglata dall'Azienda sanitaria provinciale (e approvata dalla Provincia) con il Centro medico di Villorba (Treviso) riguardante gli specialisti dell'ospedale di Rovereto

LA CRISI Negli ospedali trentini ritornano i reparti covid

di Pietro Gottardi

ROVERETO. Nel salvamento c'è una valutazione che il soccorritore deve sempre fare prima di lanciarsi in aiuto di una persona in difficoltà: sarò in grado di cercare di portarla in salvo senza mettere a repentaglio la mia stessa vita? Il quesito può estendersi per analogia a tanti altri aspetti del quotidiano.

A noi è venuto in mente a proposito di una situazione venutasi a creare all'ospedale Santa Maria del Carmine e portata alla luce da un'interrogazione del consigliere provinciale Filippo Degasperi.

Il politico di Onda Civica parte dalla notizia del 22 dicembre 2021: «Un contrito direttore generale dell'Apss riferiva con fare solenne che i numeri dei ricoveri pesano in maniera tremenda costringendoci di fatto a bloccare grossi interventi chirurgici programmati in ospedale.

A vedersi bloccata l'attività chirurgica, compresa quella oncologica e cardiovascolare, c'è anche Rovereto».

Parole che descrivono una situazione di crisi, in linea con le notizie che si susseguono da mesi sullo stato sempre prossimo al collasso di tanti ospedali italiani.

Ebbene, in questo quadro nel quale se si dovesse individuare un soggetto bisognoso di essere «salvato» si penserebbe di non sbagliare indicando l'ospedale di turno azzoppato nell'operatività, si scopre che non è così.

Anzi: vieni a sapere che «l'ospedale che non ce la fa» può addirittura permettersi di offrire le proprie professionalità ad altre strutture sanitarie. Private. E pure in Veneto.

A stabilirlo è la delibera 663 del 2 dicembre 2021 dell'Apss a firma del direttore generale Antonio Ferro, coadiuvato dal direttore sanitario delegato Giuliano Brunori, dal direttore amministrativo Andrea Maria Anselmo e dal direttore facente funzioni per l'integrazione sociosanitaria Gino Gobber.

In questo documento viene approvata una convenzione con il Centro di Medicina di Villorba (Treviso) per attività di consulenza in chirurgia generale nella sede di Villafranca da effettuarsi da parte degli specialisti aziendali di chirurgia generale dell'ospedale di Rovereto, per il periodo dall'1 dicembre 2021 al 30 novembre 2022. Nel testo dell'accordo siglato dal dottor Antonio Ferro per l'Apss di Trento e dalla signora Francesca Piacentini, legale rappresentante del Centro di Medicina, si apprende che l'attività di consulenza «si articolerà in 4 accessi mensili di 4 ore ciascuno» per un compenso orario omnicomprensivo di 150 euro.

Visto che il reparto in questione, guidato dal primario di fresca nomina Alessandro Carrara, si compone di 9 chirurghi, sarebbe interessante capire quanti di essi e con quale frequenza intenderanno-potranno usufruire di questa possibilità visto che la convenzione - inizialmente pensata probabilmente per un chirurgo anche nell'ottica di portare pazienti a Rovereto - non è ad personam.

Degasperi nel chiedere conto a Fugatti, chiude in polemica: «Nonostante il momento critico, il tempo per il doppio lavoro dei medici si trova sempre. Sgravati del lavoro in ospedale grazie al blocco delle attività, i chirurghi di Rovereto possono impegnarsi in libera professione a Villafranca. Anziché impiegare gli specialisti all'interno degli altri reparti in supporto, meglio destinarli alla libera professione in Veneto».

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