Lutto / Esequie

Il triste addio a Mattia Mattivi, il ventenne di Tressilla ucciso da una rara malattia genetica

Tanta gente, i suoi coetanei, gli amici della famiglia, per salutare un ragazzo che ha dato tanto alla comunità, anche con il suo esempio e con quello della sua famiglia: panche sul sagrato per accogliere le oltre mille persone ai funerali

di Daniele Ferrari

TRESSILLA DI PINÉ. Tanta gente, amici, coetanei e conoscenti della famiglia, oggi nel primo pomeriggio, per i funerali di Mattia Mattivi. Più di mille persone hanno voluto esserci alle esequie, tanto che è stato necessario allestire delle panche, predisposte dai Vigili del Fuoco, per poter sistemare tutti sul sagrato.

 Un ragazzo che ha avuto una vita difficile, ma in tanti resteranno il suo esempio e la sua testimonianza di vita piena, pur provata da una lunga e dolorosa malattia, affiancato dalla sua coraggiosa famiglia ed all'aiuto di un'intera comunità.

Oggi alle 14.30 la comunità pinetana ha salutato per l'ultima volta nella chiesa parrocchiale di Baselga Mattia, ventenne di Tressilla di Piné che, affiancato da mamma Lara e da papà Stefano, ha lottato sino alla fine contro la distrofia muscolare di Duchenne.

Una patologia che toglie via via movimento ed energie, che sin dalla piccola età ha colpito lui e il fratello Giacomo, tra lunghe cure e degenze in varie cliniche e ospedali italiani.

Mattia e la famiglia Mattivi, non hanno però mai rinunciato a dare il loro fattivo contributo e testimonianza sia nella lotta e ricerca media e scientifica (anche partecipando a trasmissioni televisive e radiofoniche), nelle attività dell'oratorio parrocchiale e nelle iniziative della comunità di Baselga. Mattia aveva conseguito nel 2020 la maturità scientifica all'istituto superiore perginese "Marie Curie", e la sua passione per la meteorologia aveva contribuito a spostare ed installare nella sede dell'istituto in via San Pietro la stazione meteorologica di Pergine, grazie anche all'impegno del professore Stefano Amato e di Alberto Trenti di Meteotrentino.

«La vita di Mattia non è mai stata facile, ma lui non ha mai perso fiducia, speranza e serenità - ha spiegato tra le lacrime papà Stefano Mattivi, accanto ai fratelli Giacomo, Luca e Federica e gli amati nonni Raffaella, Carlo e Dino - Avevamo trascorso alcuni giorni con i giovani dell'oratorio di Baselga preparando il nuovo Grest e campeggio estivo e festeggiando assieme il Capodanno. Sabato pomeriggio un improvviso malore cardiaco ci ha tolto per sempre Mattia, ma non i tanti ricordi e momenti felici vissuti con lui».

Accanto a Mattia, al fratello Giacomo e alla famiglia Mattivi si è stretta l'intera comunità di Baselga. «Tanti amici ed associazioni hanno dato un piccolo contributo per rendere meno difficile la vita di Mattia e della sua famiglia», ricorda l'amico di famiglia Giuliano Avi. Ci sono le trasferte allo stadio milanese di San Siro tifando Inter, o le escursioni in montagna con la joelette e gli amici della Sat Piné. «In realtà - prosegue Avi - abbiamo ricevuto molto di più dal suo esempio e dall'impegno dei suoi genitori Stefano e Lara per avvicinare altri giovani, riavviare tante attività all'oratorio e promuovere quest'ultima estate il festival dello sport con tante discipline e associazioni diverse: Mattia resterà sempre tra noi con la sua forza nell'affrontare ogni prova della vita».

Una "vita piena" quella di Mattia, ricordata ieri sera anche dal parroco don Stefano Volani durante la recita del rosario nella chiesa di Baselga e dai centinaia di messaggi di cordoglio postati sulle pagine social.

«La perdita di una giovane vita è sempre una pagina triste e dolorosa per ogni comunità - ha spiegato il sindaco di Baselga Alessandro Santuari - voglio ricordare Mattia con il fratello Giacomo abili cronometristi in una recente gara di podismo, ma anche l'impegno dei genitori Lara e Stefano a servizio di anziani, famiglie e ragazzi al centro sociale "Il Rododendro" e nella cooperativa CaSa, dove papà Stefano Mattivi è ora il direttore».

Come atto di generosità e ricordo di Mattia la sua famiglia ha deciso di devolvere eventuali offerte alla "Casa Madre Teresa" che accoglie ragazzi disabili in Perù ed è gestita dalla volontaria trentina Daniela Salvaterra con l'Operazione Mato Grosso.

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