Giustizia / Scandalo

La maestra pugliese arrestata per pedofilia insegnava in Trentino: atti sessuali con i bambini, anche minori di 14 anni, è ai domiciliari a Trento

La Procura di Bari avvisa la Sovrintendenza con una telefonata: gli atti dell’inchiesta tutti avvenuti in Puglia, ma potrebbero scattare indagini anche sui mesi di servizio in Trentino: è stata individuata nella nostra provincia, era attiva sui social con adescamenti in Instagram e via Whatsapp dove pubblicava video raccapriccianti

TRENTO. Lavorava dallo scorso settembre in un istituto comprensivo del Trentino, con un contratto a tempo indeterminato, l'insegnante pugliese di 45 anni arrestata con l'accusa di aver compiuto atti sessuali con minorenni, alcuni dei quali con meno di 14 anni.

I fatti contestati sarebbero avvenuti tutti in Puglia. A quanto riferito all'ANSA da Roberto Ceccato, dirigente del Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento, le autorità scolastiche trentine sono state informate dalla Procura di Bari con una telefonata.

Come previsto in questi casi, non appena arriverà una comunicazione formale del procedimento giudiziario a carico dell'insegnante verrà aperto l'iter disciplinare, che dovrebbe portare alla sospensione dal lavoro e, nel caso le accuse trovassero riscontro, al licenziamento.

Resta da capire se l'autorità giudiziaria farà accertamenti su eventuali episodi avvenuti anche durante i mesi di permanenza in Trentino.

Si faceva chiamare «Zia Martina» l'insegnante 45enne di scuola elementare che avrebbe adescato sui social minorenni disagiati per avere con loro rapporti sessuali in un b&b nel centro di Bari. Secondo le indagini dei carabinieri, che l'hanno arrestata proprio in Trentino, la donna avrebbe avuto rapporti sessuali con un 15enne, mentre un altro ragazzo più giovane li filmava.

Avrebbe inoltre trasmesso scene di sesso, sempre con lei stessa protagonista, in diretta su Instagram, nel corso di una affollata videochat alla quale era presente anche un ragazzo appena 12enne.

Inoltre, secondo i tabulati telefonici, due fratellini di 11 e otto anni sarebbero stati una volta nel b&b occupato dalla donna: con loro la 45enne avrebbe avuto uno scambio di telefonate notturne.

L'insegnante, che aveva due profili Instagram seguiti da oltre quattromila utenti, in gran parte minorenni, è ora ai domiciliari a Trento, accusata di corruzione di minorenni e pornografia minorile.

I fatti contestati all'insegnante risalgono alla scorsa estate, tra giugno e agosto, quando la 45enne, originaria della provincia di Bari, si sarebbe spostata nel capoluogo pugliese per incontrare i ragazzini. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, i video delle scene di sesso erano diventati virali, in particolare tra i giovanissimi di due quartieri popolari della città pugliese.

Le indagini sono partite a luglio, dopo l'intervento dei carabinieri nel b&b in cui la 45enne avrebbe incontrato alcuni ragazzini. Al loro arrivo, i militari hanno trovato due mamme che urlavano e cercavano la 45enne. Le due donne erano riuscite a trovare alcuni video, che hanno mostrato ai carabinieri, in cui si vedeva l'insegnante avere rapporti sessuali con ragazzi molto giovani.

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