Covid in Trentino, impatto sanitario molto ridotto rispetto a un anno fa: merito dei 410 mila cittadini vaccinati
Nell'ultimo mese casi triplicati, si registra un +170%, ma siamo sempre molto lontani dai livelli del novembre 2020: 2.734 contro 19.900 - I DATI
TRENTO. Contagi, ricoveri e decessi in aumento. Novembre, il ventunesimo mese consecutivo di pandemia, si è concluso con tutti gli indicatori in crescita.
I numeri, comunque, sono contenuti e ampiamente sotto controllo.
Per capirlo basta confrontarli con quelli di un anno fa: allora i contagiati furono 19.900 (6.600 ufficiali e dichiarati, 13.300 legati ai famosi test rapidi fantasma), i decessi 216 (una media di oltre 7 al giorno) e negli ospedali la situazione era drammatica, con una media di circa 370 persone ricoverate per Covid ogni giorno.
Numeri che quest'anno sono radicalmente cambiati.
Questo si spiega solamente con un altro dato: nel 2020 i trentini vaccinati erano pari a zero, mentre oggi sono 410 mila. Al di là di ideologie e opinioni, la constatazione oggettiva non può che essere legata alla campagna vaccinale. Altrimenti spiegare come si è passati da 370 persone ricoverate a 35 risulterebbe impossibile.
Fatto il confronto con lo scorso anno, passiamo all'andamento del mese appena trascorso, confrontandolo con i due precedenti.
Come accennato tutti gli indicatori hanno la freccia puntata verso l'alto.
I contagi sono cresciuti del 170%, passando da un migliaio a quasi tremila. Un dato che dimostra quanto il virus stia circolando e colpendo anche persone vaccinate.
Ma in linea generale l'efficacia del vaccino è ampiamente dimostrata dai ricoveri e dai decessi.
Che sono sì in crescita, ma ancora sotto la soglia d'allarme. Come sappiamo, ma è sempre bene ripetere, la vaccinazione protegge al 75% dal contagio, ma in percentuali molto più alte e vicine al 95% da ospedalizzazioni, ricovero in Terapia intensiva e decesso.
Per tenere la situazione sotto controllo sarà decisivo il prossimo fine settimana (e i giorni successivi): se la Maratona vaccinale avrà un'ampia adesione, allora i dati saranno verosimilmente sotto controllo - anche se probabilmente in crescita, considerato che ci sono 75 mila trentini non vaccinati e che una percentuale di non protezione esiste -.
Altrimenti si potrà andare incontro a guai peggiori.
Quelli che sta vivendo ad esempio l'Alto Adige, diventata zona gialla.
A questo proposito da alcuni giorni stiamo monitorando la situazione tra le due province.
E, rispettando quando hanno sempre detto le autorità sanitarie, ovvero che il Trentino è storicamente in ritardo di tre settimane rispetto all'Alto Adige, abbiamo confrontato i numeri a distanza temporale.
Fermo restando che la protezione vaccinale a Bolzano è più bassa di circa otto punti percentuali. Nel grafico i numeri.