Salute / Il problema

Odissea per prenotare al Cup, arrivano 12 operatori in più (di nuovo), impossibile prenotare la terza dose prima di gennaio

Tempi di attesa lunghissimi, lamentele dell’utenza: «Abbiamo un forte aumento delle richieste, ma in media si aspettano 8 minuti» spiega Manzana del gruppo Gpi che ha l’appalto

di Patrizia Todesco

TRENTO. Da mercoledì al Cup lavorano 12 operatori in più. Si sommano ai 12 in più entrati in azione il 18 luglio scorso per far fronte al forte rallentamento del servizio. Di recente le linee sono passate da 90 a 190 in modo che tutti possano accedere al servizio. Eppure sono molte le segnalazioni di utenti che in questi giorni lamentano tempi d'attesa eccessivi per riuscire a prendere un appuntamento.

«Innanzitutto - spiega Sergio Manzana, direttore vendite del Gruppo Gpi e Key Account Mananger nei rapporti con l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia - abbiamo cambiato modalità di accesso. Prima una persona doveva scegliere la tipologia di prestazione da prenotare mentre adesso vengono separate le urgenze dalle non urgenze. Il 100% delle urgenze, ossia le persone che hanno ricette con Rao A, B O C vengono prese in carico in meno di un minuto. E queste sono un terzo del totale». Rimangono i due terzi di prestazioni non urgenti che invece devono attendere di più. «L'attesa media dall'inizio di novembre a ieri è stata di 500 secondi». In pratica poco più di otto minuti. Questo ovviamente in media.

Ci sono fortunati che se la sbrigano nel giro di pochi minuti e altri che devono attendere molto, ma molto di più. Alcune segnalazioni parlano di attese di oltre un'ora.

«Va anche detto che ora, all'inizio della telefonata, chi chiama viene avvertito di quante persone sono in attesa prima di lui. Il numero non deve comunque spaventare in quanto, soprattutto al mattino, ci sono una settantina di operatori al lavoro e quindi anche se ci sono 100 persone in attesa le chiamate vengono gestite abbastanza velocemente», spiega Manzana.

I 12 nuovi operatori entrati in servizio mercoledì in questi giorni stanno seguendo un percorso di formazione e saranno quindi pienamente operativi a fine mese. Ma al di là del personale, il vero problema a cui il Cup deve fare fronte in queste settimane è l'aumento vertiginoso di richieste. Analizzando il mese di ottobre le chiamate erano state 89 mila nel 2019, 92 mila nel 2020 e ben 143 mila nel 2021, una media di quasi 6 mila al giorno. Dall'inizio dell'anno l'aumento è stato dell'80%.

La causa di questo boom di domanda iniziato ancora in estate? Visite ed esami rimandati nel corso della pandemia, ma anche chiamate di sollecito per anticipare o ottenere un appuntamento. Spesso infatti alla prima chiamata gli operatori non sono in grado di offrire una data disponibile in quanto le liste con gli appuntamenti vanno esaurite nel giro di pochi giorni. Questo perchè il Covid ha reso necessario diluire i tempi tra un appuntamento e l'altro e questo vuol dire meno prestazioni solo in parte soddisfatta con l'aumento di offerta.

«Per cercare di diminuire le richieste telefoniche stiamo cercando di capire se è possibile aumentare il numero di prestazioni da prenotare con il Cup, come ad esempio tutte le visite in libera professione. Con le prenotazioni dei vaccini la gente si è abituata ad usare il Cup on line e quindi non dovrebbe essere un problema che alcune prestazioni possano essere prenotate solo on line», ritiene Manzana.

Gli appuntamenti più richiesti sono legati alle ecografie, a seguire le prestazioni di alcune specialità, come oculistica. Alle richieste di prestazioni si aggiungono le richieste di informazioni per i vaccini.

Su Trento e Rovereto trovare un appuntamento per dicembre per la somministrazione della terza dose è praticamente impossibile e gli interessati chiedono spiegazioni.

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