Il caso / La missione

Chico Forti in Italia, attesa una svolta nei prossimi giorni: potrebbe arrivare la data del trasferimento

Nel corso della sua visita negli Stati Uniti la ministra della giustizia, Marta Cartabia, ha affrontato il dossier con le autorità americane: ora spiega che a un anno dall'avvio dell'iter è stato individuato un percorso per accelerare la partenza del detenuto trentino e consentirgli di scontare in patria il resto della pena

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TRENTO. La ministra della giustizia, Marta Cartabia spiega di dover mantenere un doveroso riserbo sugli accordi trovati in questi giorni, durante la visita negli Stati Uniti, per quanto riguarda il caso dell'imprenditore trentino Chico Forti, detenuto da vent'anni  in Florida per un omicidio di cui si è sempre protestato innocente.

L'esponente del governo ha spiegato in queste ore che nei prossimi giorni l'iter del trasferimento, in corso da quasi un anno, potrebbe arriva al momento decisivo.

Cartabia non ha fornito dettagli, ma è probabile che siano stati individuati tempi e modalità per trovare un'intesa fra Stato federale (a guida democratica) e stato della Florida (a guida repubblicana) sul via libera al trasferimento di Chico Forti in un penitenziario italiano.

A breve, dunque, è possibile che sia resa nota una data del giorno, tanto atteso dall'imprenditore e da chi in Trentino e in Italia si batte da anni per la sua causa.

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Continua l’attesa, per Chico Forti: l’annunciato trasferimento in Italia non si è ancora concretizzato, ma la mobilitazione in suo favore non si ferma.

Nei giorni scorsi la ministra ha fornito all'Attorney General, autorità cui spetta la decisione finale sul caso previo assenso della Florida, i chiarimenti richiesti sul rispetto da parte italiana della convenzione di Strasburgo del 1983 sul trasferimento delle persone condannate.

Marta Cartabia ha manifestato ottimismo, ma ha spiegato che in questo momento è necessario il massimo riserbo, in attesa delle decisioni previste già entro pochi giorni.

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