Educazione / Formazione

I sindacati incontrano Bisesti: “Scuola per l’infanzia in affanno, servono risposte urgenti”

La preoccupazione di Cgil, Cisl e Santos: “Su carenza di personale, copertura del sostegno e numero di bambini per classe. Basta prendere tempo. Senza soluzioni condivise rischia di scomparire un modello positivo

TRENTO. I sindacati Cgil, Cisl e Satos si dicono preoccupato "per la situazione di criticità in cui versa il sistema della scuola dell'infanzia trentina". Il tema è stato al centro di un incontro con l'assessore Mirko Bisesti. "Il confronto - dicono i sindacati - non ha portato a nessuna risposta concreta, ma l'assessore Bisesti e vertici del Dipartimento hanno almeno assunto l'impegno ad affrontare nel concreto le questioni in un prossimo appuntamento, già fissato per il 4 novembre".

"Sul tavolo - aggiungono i sindacati - la difficoltà di reperire personale con le graduatorie ormai esaurite e il ricorso sempre più marcato a personale senza titoli specifici per coprire le carenze, il problema grave della copertura del sostegno che lascia oggi molti bambini e bambine senza il necessario supporto, la questione del numero di alunni per sezione che i sindacati chiedono da tempo di ridurre per migliorare la qualità dell'offerta didattica, le risorse economiche sia per il personale e il rinnovo contrattuale sia per la struttura organizzativa".

Su due punti le tre sigle sindacali sono state nette: negli ultimi anni la scuola dell’infanzia ha perso attrattività e le persone che ottengono il titolo universitario preferiscono puntare sull’insegnamento nella scuola primaria, meglio retribuito, con contratti a tempo determinato retribuiti su 12 mesi.


“Al contrario nell’Infanzia c’è il problema di incarichi a tempo ridotto, l’impossibilità di sottoscrivere completamenti di ore tra scuole diverse, una distribuzione dei circoli didattici poco funzionale rispetto all’ampiezza dei territori di riferimento – hanno sottolineato i sindacalisti -. Tutti temi su cui la Provincia potrebbe intervenire per favorire il reclutamento di personale formato. E invece non lo fa”.


Accanto a questo c’è il problema di una carenza di domanda di lavoro. “Servirebbe un corso di laurea in Trentino che formi personale per le scuole dell’infanzia. E serve particolare attenzione al sostegno. Manca personale con adeguati titoli e i bambini più fragili pagano un prezzo iniquo”. 

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