Lombardia / L'operazione

I carabinieri ritrovano 300 quintali di alluminio rubato e anche 24 bancali di vino trentino

Il metallo scoperto in un capannone del Bresciano era stato sottratto a una ditta marchigiana, mentre si indaga sulla provenienza del vino. Denunciato per ricettazione il titolare del magazzino, per recuperare il materiale rubato, sono stati necessari 11 autoarticolati

TRENTO. Ha riflessi anche in Trentinno un'operazione svolta nelle Marche riguardante un mega furto di alluminio, materia prima che peraltro negli ultimi mesi sta registrando forti aumenti di prezzo.

I carabinieri di Fano i colleghi del nucleo investigativo di Pesaro hanno ritrovato con l'operazione "Lingotti", 300 quintali di alluminio rubato il 14 settembre scorso un mese fa alla ditta Profilglass di Fano (Pesaro Urbino), del valore di circa un milione di euro.

La merce era nascosta nei capannoni di una ditta di rottamazione di Mazzano (Brescia): il titolare, un 54enne del posto, è stato denunciato per ricettazione insieme ad altri presunti complici di 45 e 50 anni.

Nel corso della perquisizione in provincia di Brescia, sono stati rinvenuti anche 12 bobine di acciaio del valore di mercato di circa 4mila euro cadauna provenienti da una ditta tedesca, 24 bancali di vino di una nota azienda produttrice del Trentino, e un ingente carico di tondini da edilizia in ferro, materiale tutto di verosimile provenienza furtiva.

La merce, fanno sapere gli investigatori, sarà oggetto di ulteriori accertamenti a cura dei carabinieri del posto, l'hanno sequestrata, così come l'auto in uso al rappresentante della ditta di rottamazione, del valore di oltre 60mila euro.

Per recuperare il materiale rubato, sono stati necessari 11 autoarticolati.

All'esito degli accertamenti, il 54enne bresciano, titolare della ditta, risultato il custode di fatto del materiale rubato, è stato denunciato per ricettazione in concorso con gli altri due presunti complici che avrebbero avuto il compito di trovare i compratori per la refurtiva. Gli accertamenti dei carabinieri si erano subito concentrati sulla ditta di rottamazione del Bresciano e l'autorità giudiziaria di Pesaro ha emesso un decreto di perquisizione con eventuale sequestro.

All'alba di venerdì scorso, i carabinieri sono entrati in due capannoni e nel piazzale di pertinenza della ditta: occultati da bancali in legno, e coperti da teloni in plastica, c'erano 256 pile di lingotti di alluminio per un peso di oltre 300 tonnellate e un valore di circa un milione di euro.

Le etichette e i numeri identificativi posti sui lingotti di alluminio hanno consentito subito di accertare che si trattava proprio di quello sottratto alla Profilglass.

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