Salute / Il caso

Centro vaccinale di Mattarello, l’attacco di Dori: «Con il freddo e la pioggia, perché non si riporta il servizio a Trento Fiere»?

Tendoni anche in inverno? Il presidente della Consulta della Salute riporta il disagio degli operatori, ma anche dei pazienti più anziani e fragili: «Ma dall’Azienda Sanitaria solo silenzio»

TRENTO. «Perché far subire alla popolazione e agli operatori sanitari la pessima logistica del “drive through” di Mattarello anche nella stagione invernale?». La domanda viene dal presidente della consulta per la salute Renzo Dori. Che analizza le difficoltà sia per i cittadini che vanno lì a vaccinarsi, sia per gli operatori che ci lavorano.

L'autunno è ufficialmente iniziato e le temperature in calo, oltre al maltempo, ce lo stanno ricordando. «Era annunciato e il cambio di passo c'è stato rispetto alle giornate tiepide di settembre. Pioggia, temporali, vento, abbassamento delle temperature e anche qualche spolverata di neve sulle vette lo dimostrano. Per il prossimo fine settimana si prevede un ulteriore peggioramento con temperature ancora in sensibile calo, pioggia e forti venti. Se queste sono le previsioni indicateci dai meteorologi ciò che invece non conosciamo sono le previsioni dell'Azienda sanitaria rispetto ai tempi di utilizzo del centro vaccinali "drive through" in zona San Vincenzo a Mattarello. Questo centro ospita, oltre a 6 corsie riservate alle automobili, due riservate a pedoni e ciclisti. Come sia pensabile che in queste condizioni meteo con fango, pioggia e vento e freddo il centro sia frequentato da anziani ultrottantenni e fragili o immunodepressi per la terza dose di avvicino appena partita? L'anziano deve trovare qualcuno che lo accompagni con un automezzo oppure rinunciare».

Nella stagione più fredda, a inizio 2020, l'Azienda sanitaria puntò sul centro fiere di via Briamasco. Poi, con l'arrivo della primavera, la chiusura in favore del nuovo centro tra Trento sud e Mattarello. Il 27 maggio ci fu l'inaugurazione e da allora il "drive" ha lavorato praticamente senza soste garantendo centinaia di migliaia di somministrazioni. «Le caratteristiche di un centro vaccinale rivolto in modo particolare agli anziani fragili dovrebbe avere le caratteristiche di accoglienza e sicurezza».

Oltre ai "pazienti", ci sono poi gli operatori. E anche per loro la situazione è difficile. «Al centro poi ci lavora molto personale sanitario fra medici e infermieri con ovvie crescenti difficoltà legate all'ambiente di lavoro offerto dal drive through. Molti di essi sono volontari che ci hanno espresso tutte le loro preoccupazioni per le modalità in cui sono costretti a lavorare, tanto che stanno valutando di chiudere tale esperienza ritirando la loro disponibilità».

Come spesso succede negli ultimi mesi, stando alle dichiarazioni di politici, sindacati, rappresentanti delle istituzioni, dall'Azienda sanitaria arriva solo silenzio. Nessuna risposta, nessun commento, nessun colloquio con chi pone delle problematiche. «Meraviglia che l'Azienda sanitaria non recepisca tale criticità e non valuti soluzioni alternative e logisticamente più confacenti ad un ambiente montano. Il drive va chiuso e va individuata da subito una soluzione alternativa simile a quella iniziale del Centro fiere ove persone da vaccinare e personale sanitario rimangano all'interno di un fabbricato riscaldato opportunamente organizzato e con una logistica efficiente».

Dopo la denuncia di Dori, immediata è arrivata un'interrogazione della consigliera provinciale del Pd Sara Ferrrari in cui chiede di sapere «come la Giunta intenda contrastare le difficoltà prevedibili della stagione fredda per un luogo all'aperto, sia per chi si sottoporrà alla vaccinazione che per gli operatori sanitari, e se, pertanto, abbia considerato l'ipotesi, visto il termine della fase emergenziale, di ricondurre la procedura sanitaria al Centro Fiere, al chiuso e riscaldato, dove è stata fatta fino allo scorso aprile».

Ferrari, poi, chiede, «quale sia la vera destinazione di quest'area, visto che tutto sembra indicare la riconversione in "Trento music Arena” e non in luogo di utilità per i cittadini».

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