Covid / La situazione

La copertura vaccinale sale al 71 per cento. Il Comune di Trento in media, Storo vola

Nei giorni scorsi l’Azienda sanitaria ha inviato a ogni comune del territorio una generica tabella con le percentuali sulle vaccinazioni, vietando di renderle pubbliche 

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di Matteo Lunelli

TRENTO. La copertura vaccinale in Trentino sale al 71%. Ma, attenzione, il calcolo è fatto sulla popolazione vaccinabile, quindi escludendo la fascia 0-12 anni: sulla popolazione totale si scende di circa dieci punti percentuali, al 61%. Nei singoli comuni, naturalmente, la situazione varia. Ci sono quelli più virtuosi, che danno una forte spinta ad alzare la media, e naturalmente quelli ancora indietro. Il capoluogo è in media: la copertura si assesta al 70%, con percentuali molto buone tra gli ultra settantenni e più basse tra i giovani.

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Quali sono i comuni trentini più virtuosi sul fronte del vaccino? Ecco il punto della situazione sulla campagna vaccinale.

A fare la differenza con la seconda città della provincia è la fascia 30-39 anni: nel capoluogo si è vaccinato il 72%, mentre a Rovereto solo il 63%. Al top in provincia, almeno tra i comuni che abbiamo contattato, troviamo Storo con il 77%, seguita da Nomi con il 74%, Ledro, Volano e Malé con il 73%. La tabella con i dati percentuali della copertura vaccinale per fascia d'età l'ha inviata nei giorni scorsi l'Azienda sanitaria ai singoli comuni, per dare una fotografia, aggiornata a metà settembre, della situazione. Oltre al file, però, c'era anche l'indicazione di non rendere pubblici quei numeri. Gli amministratori, tuttavia, non hanno visto nulla di segreto o di compromettente in quei numeri e li hanno forniti, alcuni anche pubblicandoli sul proprio sito o pagina Facebook, per fare capire ai propri cittadini il punto della situazione.

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Sui numeri, prima di analizzarli, vanno fornite alcune spiegazioni. Come accennato la copertura viene calcolata sulla popolazione vaccinabile, non su quella totale. Sappiamo che i bambini tra gli 0 e i 12 anni non hanno accesso alla campagna, ma sono comunque da conteggiare per arrivare alla famosa immunità di gregge (80/85 per cento della popolazione totale), necessaria per frenare definitivamente il virus. Altro aspetto: nella tabella si vedono percentuali oltre il cento per cento: quei numeri sono legati al fatto che alcune persone sono decedute (non necessariamente per Covid) negli scorsi mesi e quindi hanno portato a una percentuale superiore al cento.

 

Venendo alla tabella, si nota chiaramente come tra gli over 80 la situazione sia ottima, con una copertura pressoché totale. Tra i comuni qui a fianco quello con la percentuale più bassa di anziani è Nogaredo (92%), ma trattandosi di un comune molto piccolo, bastano 2 nuove vaccinazioni o, viceversa, 2 persone esentate magari per problemi di salute per far alzare o abbassare la percentuale di alcuni punti. Nella fascia 70-79 anni, particolarmente a rischio di complicazioni in caso di contagio, le percentuali sono alte, con Vallarsa e Cavalese più indietro, al 78%. Accorpando due categorie, quindi analizzando i dati tra i 50 e i 69 anni, emerge come quasi tutti i comuni siano sopra l'80%, con alcuni picchi verso l'alto (Storo, ad esempio), ma anche verso il basso (Folgaria, tra i 50 e i 59 anni, arriva solo al 70%).

Se tra i 12 e i 19 anni la situazione è complessivamente buona, con una media provinciale ben sopra il cinquanta per cento e alcuni picchi decisamente alti (i giovani di Storo staccano tutti con un altissimo 77%), le difficoltà maggiori della campagna vaccinale sono concentrate tra i 20 e 49 anni. Nessun comune arriva all'80% in queste tre fasce: si avvicina Nomi tra i 40 e i 49 (79%), mentre Ala, Ledro e Primiero San Martino vanno bene tra i 20 e i 29 anni (77%).

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