Valsugana/ Il caso

Il mistero dei treni: metà fermi anche per tutto ottobre, per una «anomalia» delle ruote che si consumano

In settembre corse sostitutive di autobus, un disagio per migliaia di pendolari e studenti: ora la Provincia annuncia che occorrerà continuare in emergenza per un altro mese, e non si trova la causa del misterioso «male»

TRENTO. I treni della Valsugana continuano ad essere sotto revisione tecnica, e dopo la sospensione di metà delle corse in settembre (sostituite da autopullman) il disagio per i passeggeri andrà avanti ancora per tutto ottobre.

Per la serie i capolavori della semantica, questo semplice concetto viene così addolcito dall’Ufficio Stampa della Giunta: «A seguito della riprogrammazione dei servizi della Ferrovia della Valsugana avvenuta nei primi giorni di settembre , la Provincia autonoma comunica che, in accordo con Trentino trasporti e Trenitalia, si è previsto di proseguire con l'orario riprogrammato che prevede l'effettuazione di tutte le corse previste, delle quali la metà sostituite con autobus, al fine di proseguire con le attività necessarie. L'orario definito a inizio settembre resterà quindi in vigore fino al 31 ottobre 2021».

La novità è che viene prevista anche l'effettuazione della fermata San Bartolameo (fermata Trentino Trasporti Cernidor, incrocio via Asiago-via S.Bartolameo). «Il Dipartimento trasporti invita l'utenza a prestare grande attenzione agli annunci sonori e di controllare i tabelloni orari considerato che la metà delle corse ferroviarie sono sostituite con autobus».

Interessante la spiegazione: tutto questo sconquasso che riguarda migliaia di pendolari e studenti, è dovuto a «attività necessarie». Ma nessuno spiega quali sono. Anche perché sollevano interrogativi inquietanti.

Tutti i 15 treni che percorrono la ferrovia della Valsugana vanno sottoposti a revisione.

 La comunicazione arrivata pochi giorni prima dell’avvio delle scuole dalla Provincia, aveva  un po’ di stupore, soprattutto per la tempistica. Perché, ci si chiedeva, questo intervento dell’ultimo momento, a ridosso della riapertura delle scuole e del conseguente ritorno massiccio di utenza, quando per lavori sulla linea in giugno le corse erano state sospese per un lungo mese? Non si poteva sfruttare quel momento per revisionare i convogli? Ebbene no.

Il problema che ha spinto di comune accordo Provincia, Trenitalia e Trentino Trasporti a intervenire è infatti emerso solo ai primi di settembre e riguarda una anomala usura delle ruote, in particolare dei bordini che fanno stare i vagoni sui binari.

Normalmente la manutenzione, consistente in una tornitura dei cerchi, avviene dopo 60.000 chilometri; nell’ultimo periodo la stessa usura si verifica invece dopo appena 10.000 chilometri. Un fatto che per il momento non si spiega e che necessita di approfondimenti.

«Di solito l’usura maggiore - spiega Roberto Andreatta, dirigente generale del dipartimento trasporti della Provincia - avviene dopo interventi strutturali o di sostituzione dei binari che ne modificano, anche di poco, la geometria imponendo un processo di adattamento. In questo caso però l’ultimo intervento sulla linea risale a tre anni fa e dunque non siamo in quella fase».

Quando ci si è accorti di questo consumo anomalo e generalizzato si è analizzata la situazione attentamente ma il treno diagnostico ha mostrato il rispetto dei parametri tecnici. «Nelle curve - spiega Andreatta - lo scartamento è regolare e anche i 23 ingrassatori utilizzati per limitare gli attriti sono ben posizionati».

Nel mese di giugno il servizio era stato interrotto per effettuare interventi di potenziamento tecnologico lungo 60 chilometri di linea e la sostituzione di 23 deviatoi. «Ma quelli sono interventi che non incidono. Non sono la causa del consumo anomalo» assicura il dirigente.

«Fortunatamente - aggiunge - i profili sono sempre attentamente verificati e c’è un sistema di diagnostica permanente che ha funzionato». Resta però il problema di trovare le cause, perché a questo ritmo, a forza di tornire, i bordini finiranno per consumarsi e si dovrà ricorrere a costose sostituzioni.

In campo ora i tecnici di Rfi con sopralluoghi e analisi per cercare una soluzione. 

In allegato l'orario completo valido fino al 31 ottobre e l'ubicazione delle fermate delle corse sostitutive.

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