Trasporti / Il progetto

A22 e la guida del futuro: colonne di Tir guidate da un solo autista, e auto che si orientano da sole

Il 5G rende possibile costruire veicoli "intelligenti": si punta allo sviluppo di sistemi di trasporto autonomi su base cooperativa: la conferenza C-Roads Italy, svoltasi a Trento

di Ilaria Puccini

TRENTO. Coinvogli di Tir che si guidano con un solo autista (e quelli dietro seguono automaticamente); oppure auto che vi portano a destinazione mentre state leggendo questo articolo senza dover guardare la strada. Un domani all'insegna di spostamenti stradali interconnessi, sicuri e sostenibili, con veicoli in grado di comunicare sia a vicenda che con infrastrutture sempre più "smart" è  l'obbiettivo dei sistemi di trasporti intelligenti su base cooperativa, al centro della conferenza C-Roads Italy, svoltasi a Trento.

Il Trentino-Alto Adige, con l'Autostrada A22, è infatti una delle aree-laboratorio dell'omonimo progetto cofinanziato dalla Commissione Europea. L'autostrada possiede da decenni una sua dorsale di fibra ottica posata su tutto il tracciato, e ora punta sulla copertura totale in 5G, per sviluppare sistemi di guida autonoma, sia nel traffico pesante che in quello leggero.

Il volume della circolazione sull'asse autostradale che collega i due maggiori produttori industriali europei, Germania e Italia, genera infatti proprio quel tipo di problemi che C-Roads si propone di affrontare: traffico congestionato, rumoroso, inquinante, rischioso non solo per i mezzi ma anche per i conducenti e le persone nei tratti in cui le autostrade costeggiano i centri abitati.

L'obbiettivo del progetto, che coinvolge 18 Paesi europei, è dunque di utilizzare la tecnologia e l'automazione per armonizzare gli spostamenti, garantirne la fluidità, ridurre le emissioni e garantire la sicurezza collettiva.

«Sul fronte dell'inquinamento - ha dichiarato l'ad di A22 Diego Cattoni - sarà necessario sostenere la produzione di veicoli a minori emissioni come le auto elettriche; l'Autostrada del Brennero al momento prevede inoltre una stazione di ricarica per le auto a idrogeno a costo zero». Importante sarà anche la sinergia con i trasporti ferroviari.

Dal lato sicurezza, è invece necessario ridurre gli infortuni.

Oltre 3000 persone all'anno muoiono infatti in incidenti autostradali solo in Italia.

«Gran parte di questi sono dettati dall'errore umano, ma la tecnologia può aiutarci a correggerlo» ha aggiunto Cattoni.

Le innovazioni presentate si chiamano Truck Platooning e Highway Cheuffeur, rivolte rispettivamente a traffico commerciale e privato. Entrambi i progetti sfruttano lo stesso protocollo di trasmissione dei messaggi: le comunicazioni della rete europea di scambio di informazioni stradali Datex vengono inviate a un server dedicato C-ITS, che le decodifica e le trasmette alle "Road Side Units", antenne disseminate lungo le autostrade - sono 63 lungo i 314 km dell'A22 - che le traducono e le inviano ai singoli automezzi collegati con l'apposito software.

Nella breve distanza, auto e camion possono inoltre trasformarsi a loro volta dei "ripetitori" e segnalarsi a vicenda incidenti, code, rallentamenti, cantieri, veicoli lenti, fino alle condizioni meteo avverse.

Il sistema procederà dunque a visualizzare le informazioni sul computer di bordo regolare la velocità, mantenere la traiettoria ed effettuare il cambio corsia in modo automatico.

I benefici di tali innovazioni, secondo gli sviluppatori, saranno tangibili agli operatori stradali, che saranno in grado di intervenire più rapidamente; alle autorità, che potranno leggere i dati dei più nuovi tachigrafi installati sui convogli commerciali senza che questi si fermino; infine ai soggetti fragili, come pedoni, biciclette e monopattini, i quali verranno integrati tramite apposite funzionalità nei loro dispositivi smart.

Le prime simulazioni si sono svolte tra Italia e Austria e nel tratto autostradale tra Trento Sud e Rovereto.

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