Politica / Il caso

Referendum per la cannabis legale, un boom di firme e fra i testimonial c’è Vasco Rossi

Il rocker, chiamato e pagato dalla giunta provinciale per il mega concerto di maggio 2022, scende in campo a favore della depenalizzazione, e in pochi giorni già 330 mila firme

TRENTO. E’ partita la raccolta firme per il referendum che vuole rendere legale la cannabis in Italia e in meno di 3 giorni ha superato le 330 mila firme (su 500 mila necessarie). E in prima fila, a sostenere la richiesta, ci sono anche testimonial importanti: da Fedez a J-ax, ma anche Vasco Rossi.

Un nome di punta, su cui punta anche la giunta provinciale di Trento che è disposta a spendere qualche milione di euro per portare “il Komandante” (non “il comandante”) a Trento in un evento a maggio 2022. 

Probabilmente non servirà che al concerto di Trento Vasco Rossi promuova dal palco di Mattarello la raccolta firme, visto che in pochi giorni il numero di italiani che ha sottoscritto la richiesta è già altissimo.

Cosa chiedono? Il referendum punta all’eliminazione del reato di coltivazione e sulla rimozione delle pene detentive per qualsiasi condotta relativa alla cannabis, con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito.

Molte associazioni e partiti, come la Luca Coscioni di Marco Cappato, Meglio Legale e il partito Volt Europa, hanno aderito con la finalità di promuovere questa raccolta firme, esclusivamente in maniera digitale.

Scrive Filippo Badolato, referente trentino di Volt: “abbiamo aderito non solo perché uno dei punti di forza di essere un movimento paneuropeo è prendere ciò che funziona altrove in Europa, come Lisbona e Amsterdam, e portarlo qui in Italia, ma anche perché - proprio dal punto di vista meramente pratico - il proibizionismo non è mai servito. Se non a fare acquistare potere, denaro e autorevolezza alle mafie.

La depenalizzazione, in questo caso, non significherà che l'uso sarà consentito per i minori, o prima e durante la guida di un autoveicolo o altre attività e lavori di responsabilità, mentre l'abuso dovrà essere controllato e nei casi limitato. Ricordiamo inoltre che nel dicembre 2020 l’ONU ha rimosso la cannabis dalla lista delle sostanze dannose.

Il nostro compito è di spostare il problema dal penale al sanitario, come hanno fatto negli Stati Uniti, Canada, Uruguay e Portogallo presenta un vantaggio notevole in termine di di vite salvate (si riduce lo stigma), di diminuzione dei consumi e di risorse recuperate e reinvestite in programmi sociali e sanitari”.

Attenzione, le firme si raccoglieranno solo in maniera digitale quindi tramite SPID o altri strumenti di firma digitale su: https://referendumcannabis.it/#Firma

 

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