Salute / Il caso

Un «tavolo tecnico» per il problema dei no-vax nelle Rsa: la Provincia incontra Spes e Upipa (se ne occupa il dottor Nava)

Entro pochi giorni la sospensione di chi non è in regola metterà in crisi il servizio: l’assessora promette che «saranno messe in atto tutte le soluzioni tecniche necessarie»

TRENTO. In vista della sospensione del personale sanitario non vaccinato (no vax) che opera all’interno delle Rsa del Trentino, la Provincia annuncia oggi un tavolo tecnico sarà istituito per affrontare le situazioni più critiche. Ne prenderanno parte il direttore dell'Unità operativa di supporto Rsa dell'Apss Enrico Nava, oltre ai direttori e ai legali rappresentanti delle strutture all’interno delle quali le sospensioni di infermieri e oss non vaccinati incideranno maggiormente a livello organizzativo.

Enrico Nava, come si ricorda, era stato sospeso dall’incarico dirigenziale (era direttore dell'integrazione socio sanitaria) dopo il «caso» del vaccino alla moglie, effettuato quando non ne avrebbe avuto diritto. Al termine della «indagine interna» invocata da Segnana, nessun provvedimento però era stato preso. E ad oggi non si sa se verrà preso in futuro.

Il tavolo operativo è stato deciso in mattinata Provincia autonoma di Trento, Apss, Upipa e Spes al termine di un incontro al quale hanno preso parte l’assessore provinciale alla salute, il dirigente generale del Dipartimento Giancarlo Ruscitti, il dottor Enrico Nava ed i vertici delle due realtà che rappresentano le Apsp con le presidenti Michela Chiogna (Upipa) e Paola Maccani (Spes).

L’assessore Stefania Segnana ha assicurato che saranno messe in campo tutte le soluzioni tecniche necessarie per affrontare la situazione. L'assessore ha voluto poi ringraziare il personale che si è responsabilmente vaccinato garantendo così al sistema delle Case di riposto trentine di reggere.
Provincia, Apss, Upipa e Spes si incontreranno nuovamente tra una settimana, anche alla luce degli effetti che le lettere di sospensione potranno produrre.

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