Trento / Il caso

Multe per 33mila euro per infrazioni stradali: il noleggiatore ricorre e vince

Il pagamento era stato chiesto alla società proprietaria del mezzo, ma il giudice ha stabilito che a farsi carico dell'onere può essere solo il guidatore

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di Marica Viganò

TRENTO. Le multe, relative a numerose infrazioni al codice della strada commesse da un veicolo in diverse località, non sono mai state pagate.

A distanza di anni il conto si è fatto salato, superando i 33mila euro: importo che l'Agenzia delle entrate ha chiesto non a chi ha materialmente commesso le infrazioni, ma alla società di noleggio auto a cui appartiene il mezzo.

Tuttavia il soggetto locatore (il noleggiatore) non dovrà pagare: lo ha stabilito il giudice di pace di Trento Antonio Orpello, accogliendo il ricorso della società.

L'Agente per la riscossione aveva notificato il 26 febbraio 2019 alla società L. una cartella esattoriale pari a 33.303,52 euro, relativa a verbali per infrazioni stradali rilevate in cinque diversi comuni.

Nel territorio di un'amministrazione, in particolare, si è arrivati ad un cumulo di multe non pagate per un importo che sfiora i 20mila euro.

Nella sentenza depositata il 15 giugno scorso viene evidenziato che la società L. «non è ritenuta obbligata in solido perché è pacifico e documentale che esercita attività di noleggio auto senza conducente sul territorio nazionale (...)» e che per tali categorie di soggetti "locatori", ossia imprenditori che noleggiano, «non è prevista la solidarietà per le sanzioni pecuniarie».

Infatti rispondono delle infrazioni al Codice della strada il locatario e il trasgressore, ad esempio il padre locatario che ha preso a noleggio l'auto e il figlio trasgressore quale conducente autorizzato dal locatario.

Tale principio viene confermato anche dall'Ufficio Studi del ministero dell'Interno e da circolari che identificano nel locatore, ossia soggetto che prende a noleggio l'auto, il responsabile in solido con l'autore della violazione.

Vero è che in passato ci sono state sentenze che hanno aggiunto al responsabile delle infrazioni anche colui che ha preso a noleggio l'auto e pure la società che ha messo a disposizione il mezzo.

La Corte di Cassazione ha però precisato che la ragione di tale decisione è «basata espressamente sulla necessità che il proprietario locatore collabori alla identificazione del trasgressore comunicando le generalità» e che «non vi è altra ragione per ipotizzare una corresponsabilità del proprietario locatore che, pertanto, nelle ipotesi in cui abbia ottemperato al proprio onere di comunicazione delle generalità dei soggetti locatari degli autoveicoli, deve essere ritenuto estraneo ad ogni responsabilità, non avendo avuto la materiale disponibilità dei veicoli».

Dunque la società L. non c'entra nulla con le multe.

Avendo sia comunicato i dati del trasgressore sia presentato domanda di archiviazione della propria posizione, ha proceduto correttamente.

A non essere rispettato è stato l'iter seguente, che passa attraverso il comando delle forze dell'ordine che hanno contestato l'infrazione e poi giunge al prefetto per la decisione.

E il "silenzio" sulla richiesta della società, decorsi i termini, significa che l'archiviazione è stato accolta. Il giudice di pace ha dunque dato ragione alla società L. e annullato la cartella esattoriale da 33mila euro per il sopravvenuto annullamento dei verbali.

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