Anziani / Il caso

Registro provinciale delle badanti, la Provincia ne cancella 124 d’ufficio, ne restano solo 208 sulle 4500 attive in Trentino

Essere nella lista dava accesso a corsi di qualificazione, ma imponeva anche degli obblighi fiscali e di aggiornamento. Troppe caregivers non l’hanno fatto, e l’idea diventa una scatola vuota

TRENTO. Rischia di svuotarsi il Registro provinciale delle assistenti familiari. Con un colpo di accetta la Provincia ha cancellato d'ufficio ben 124 persone iscritte al registro che ora ne conta solo 208, una minoranza rispetto alle circa 4.500 badanti che si stima siano operative in Trentino.

Costituito alla fine del 2014 il Registro ha lo scopo di censire le persone che si dedicano ad attività di cura familiare e l'obiettivo di elevare la qualità del servizio offrendo anche uno strumento utile sia a chi cerca che a chi offre tale servizio di cura e assistenza. L'adesione al registro è fatta su base volontaria e pescare dall'elenco, pubblicato integralmente sul sito trentinosociale.it, dà la possibilità a chi ne ha il diritto di avvalersi dell'assegno di cura pubblico, a parziale abbattimento dei costi di assistenza.

Per iscriversi al Registro una badante deve avere un titolo di studio in materie sanitarie o aver frequentato un corso formativo da 60 ore, o ancora avere esperienza lavorativa e contributi versati negli ultimi tre anni. Le iscritte devono inoltre frequentare ogni anno almeno 8 ore di aggiornamento e versare, se dovuti, i versamenti fiscali previsti. E qui cala la mannaia di mamma Provincia.

Sarà per il Covid e per le condizioni avverse ma l'anno scorso quasi 4 iscritte su 10 non hanno assolto quest'obbligo e non sono riuscite a farlo neanche entro i termini di proroga fissati al 31 luglio scorso. E così la Provincia è stata costretta a procedere con le 124 cancellazioni.

Un brutto colpo anche per la operatività stessa del Registro, che rischia di essere marginale rispetto alla massa delle badanti in attività.

Partecipare al corso annuale di aggiornamento costa alla badante 50 euro e offre conoscenze e approfondimenti utili in materia di anatomia e fisiologia, movimentazione dei pazienti, prevenzione delle sindromi da immobilizzazione a letto, trasferimento letto-sedia-carrozzina, esercizi di mantenimento e deambulazione.

Tutte cose che vengono ampiamente insegnate anche frequentando i corsi abilitanti, una delle strade percorribili per iscriversi al corso. Con la speranza di rimpolpare l'elenco delle badanti "doc" anche quest'anno sta per partire il corso teorico-pratico che dà diritto all'iscrizione nel registro. Al costo di mille euro completamente rimborsabili dall'Agenzia del Lavoro prevede 74 ore di lezione e un test di valutazione finale. Le materie insegnate vanno dalla psicologia all'igiene personale, da elementi di dietologia e nutrizione a farmacologia e patologie dell'anziano: competenze utili per trovare lavoro.

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