Politica / Il caso

Fugatti e i profughi afghani a Riva: «Sono quelli della parte buona. Gli altri, il Trentino, non li accetterà»

Fra pochi giorni i 110 ospitati dall’Esercito andrannno «redistribuiti»: il presidente della Provincia non dice dove, e soprattutto chiede una «distribuzione nazionale» introducendo una inedita distinzione

RIVA DEL GARDA. Difficile essere leghista e avere l’obbligo di accogliere dei profughi. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia, ci riesce agevolmente introducendo la categoria dei «profughi della parte buona», da distinguere dai «profughi dell’altra parte». Quindi: ok ai profughi di Kabul che hanno collaborato con l’Occidente, ma sia chiaro che «il Trentino non accetterà profughi «di altre provenienze».

Lo ha detto oggi – senza mai specificare dove andranno i 110 ospitati a Riva, i quali fra due settimane finiranno la quarantena – a margine dell’incontro con il governatore siciliano Musumeci, giunto in visita in Trentino.

Per cominciare, non si sa quanti dei 110 rimarranno in Trentino. Fugatti ha chiesto «decisioni equilibrate, a livello nazionale ed europeo. Al momento non abbiamo altre richieste, ma è chiaro che, nell'eventualità, deve esserci un equilibrio regionale nella ripartizione fra tutti i territori».

Gli è stato chiesto, quindi, quanti profughi intende accettare. «Noi crediamo di aver dato l'esempio con questa presenza di 110 persone, che sono soprattutto famiglie legate alla parte che cercava di combattere i Talebani, chiamiamola la “parte buona”. Tuttavia dovesse arrivare una mole di profughi dove ci sono altri soggetti, non saremmo d'accordo».
Concetto ribadito quando i giornalisti gli hanno domandato se la presenza a Riva (decisa dall’Esercito, che lì ha una struttura addestrativa) metta in difficoltà la Lega e il centrodestra che governa la città. «Np, roprio perché si tratta di persone che erano legate al sistema afghano buono, famiglie e bambini» ha concluso Fugatti.

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci (del partito «Diventerà Bellissima») ha fatto tappa alla sala operativa dei vigili del fuoco di Trento. Accompagnato da Fugatti, e dall'ingegnere Raffaele De Col ha potuto conoscere da vicino tutte le componenti della protezione civile trentina.

Accompagnato dall'assessore regionale ambiente Toto Cordaro e da Salvo Cocina capo della Protezione civile regionale siciliana ha ringraziato tutti gli operatori trentini per l'aiuto e il supporto ricevuto dall'Isola nella recente emergenza incendi, evidenziando come il Trentino possa essere un punto di riferimento importante per il nuovo sistema di protezione civile regionale siciliano.

"Trentino e Sicilia sono due regioni di frontiera, una opposta all'altra geograficamente, e la calamità da noi subita durante questa estate, che speriamo non si ripeta, assieme all'aggressione del fuoco che ha riguardato anche altre regioni italiane, sollecita i processi di riorganizzazione dei sistemi antincendio. Questo territorio esprime una delle esperienze virtuose del Paese. Vi ringrazio per l'accoglienza e per l'apporto generoso che avete dato in un momento difficile per la Sicilia che oggi è pronta a varare una riforma attesa da anni" ha detto.

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