Sanità / L’attacco

Infermieri duri con la giunta Fugatti: “Finora nessun confronto, si rischia l’ennesima presa in giro”

Il sindacato Nursing up chiede che ci sia condivisione in materia di riforma sanitaria, nuove assunzioni e vaccinazioni. E lancia l’allarme: con le sospensioni del personale sanitario non vaccinato si rischia il caos

LA RIFORMA Il no della Commissione
IL DISEGNO Ripristino e potenziamento dei distretti sanitari
LA CRITICA Sindacati: una riforma che non guarda al futuro
LE VALLI Fugatti: rilancio degli ospedali periferici

 

TRENTO. Riforma della sanità, vaccinazioni e nuove assunzioni, durissima presa di posizione di Nursing Up, lo storico sindacato italiano della categoria infermieristica, fondato nel 1997 da un gruppo di infermieri per difendere gli infermieri.

“Il documento sulla riforma – si legge nel documento – della sanità trentina è passato in questi giorni al vaglio dei soggetti titolati ad esprimere un parere. Il risultato? Contrari i sindacati, gli ordini professionali, un numero elevato di consiglieri provinciali e la quasi totalità dei componenti della 4° commissione provinciale, dove tra l’altro sono presenti tre infermieri, Cia-Zanella e Demagri, che ricoprono la carica di consigliere provinciale.

Pertanto sconcertano e preoccupano ancor di più le parole dell’assessora Segnana, che nonostante i pareri contrari, vuole proseguire sulla strada di adottare in Giunta una riforma sanitaria non condivisa con i professionisti sanitari e con le parti sociali, ordinistiche e sindacali che ne rappresentano gli interessi.

Questa modalità improntata al mancato ascolto e coinvolgimento degli operatori interessati, rischia di produrre nei professionisti sanitari e negli operatori già sfiniti da 18 mesi di pandemia un’ulteriore disaffezione e demotivazione, minando ancor di più il senso di appartenenza nei confronti di una azienda sanitaria che sentiranno sempre più estranea a loro. Con questi presupposti come sarà possibile instaurare un sereno e proficuo confronto a livello aziendale, per la successiva stesura del conseguente regolamento aziendale, che dovrebbe entrare nel merito di molti aspetti riorganizzativi?

La consultazione di 400 operatori in azienda sanitaria in realtà è stata solo l’illustrazione di alcune generiche slides e non certo un costruttivo confronto tra azienda e professionisti sanitari su un organico documento.

Ci auguriamo che questa Giunta si ravveda e inizi veramente ad adottare una modalità di confronto con i sindacati, gli ordini e le parti sociali, per una riforma di tale portata ne deriverebbe sicuramente un arricchimento. In caso contrario, per i professionisti e gli operatori sarebbe l’ennesima presa in giro!

A fronte di tutto ciò, questa Giunta provinciale ha deciso per il momento di non rinnovare i contratti della sanità e delle Apsp. In un momento così delicato invece i professionisti sanitari avrebbero bisogno di un segnale di riconoscimento per l’enorme sforzo fatto e che tutt’ora sostengono!
 

Il dottor Antonio Ferro poi ha affermato che in caso di sospensione dei 140 operatori dell’azienda sanitaria non ci saranno problemi significativi per i servizi. Probabilmente il direttore generale non è al corrente della gravissima situazione in cui versano infermieri e professionisti sanitari, i problemi significativi purtroppo ci sono già adesso, figuriamoci cosa potrebbe accadere con le sospensioni dal servizio! La sua dirigenza aziendale inizi invece a risolvere i numerosi problemi che abbiamo ripetutamente segnalato e ad assumere personale infermieristico e sanitario, nonché a leggere e rispondere alle nostre numerose lettere, che non trovano mai riscontro.
 

In merito alle mancate vaccinazioni dei dipendenti, abbiamo chiesto un incontro urgente con l’Apss, è problematico sospendere dipendenti in questa situazione, alcuni di questi lavorano in settori altamente specialistici e difficilmente potranno essere sostituiti. Se l’azienda sanitaria adotterà provvedimenti drastici, si assumerà la responsabilità di creare possibili disagi nei confronti dell’utenza ed anche dei professionisti che rimarranno in servizio e sui quali graverà un ulteriore carico di lavoro, rischiando di non poter operare in sicurezza e di non poter garantire un’adeguata assistenza al cittadino.

Ancor più necessario quindi un incontro con i vertici aziendali, per capire come intendano procedere e riorganizzare i servizi in caso di aumento del carico di lavoro, per quanto ci riguarda non dovrà certo ricadere sul personale che si è vaccinato e che resterà in servizio”!

Cesare Hoffer- Coordinatore Nursing up Trento

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