Città / Turismo

Per i musei trentini una stagione da record. Anche con il green pass

Al Castello del Buonconsiglio picco di 1.200 visitatori al giporno, al Muse 20mila in un mese

VIDEO Il certificato verde non ferma l'assalto alle sale

di Nicola Maschio

Il green pass non ferma l’assalto dei visitatori (e dei molti turisti stranieri) ai musei trentini. In particolar modo, il Muse ed il castello del Buonconsiglio sono da tutto esaurito, con numeri che evidenziano, finalmente, una vera ripresa. Code all’ingresso, controlli serrati rispetto alle norme anti-contagio, tantissima attenzione ma, soprattutto, uno spiraglio di normalità garantito dalla certificazione verde. Quest’ultima infatti sembra aver messo tutti d'accordo: i gestori dei musei, ch e per fortuna hanno ricominciato a lavorare a pieno ritmo, ma anche i visitatori che, provenienti davvero da ogni parte del mondo (addirittura anche dal Canada) sono tornati ad animare le strutture museali del nostro territorio.

Il green pass non scoraggia i turisti: pienone nei musei trentini

Il green pass non ferma l’assalto dei visitatori (e dei molti turisti stranieri, alcuni arrivati con i mezzi pubblici) ai musei trentini. In particolar modo, il Muse ed il castello del Buonconsiglio sono da tutto esaurito, con numeri che evidenziano, finalmente, una vera ripresa.

«Il green pass non ha frenato assolutamente le visite delle tantissime persone che, ogni giorno, prendono appuntamento per visitare il nostro castello – ha spiegato Eli Piazza, dalla biglietteria del Buonconsiglio. – Non permettiamo l’accesso dal portone principale, questo è vero, ma effettuiamo specifici controlli ancor prima dell’ingresso e dunque sappiamo che tutti coloro che entrano nella struttura sono stati vaccinati. La vera “prova del nove” saranno le brutte giornate, quando vedremo come gestire le tante prenotazioni, ma nel frattempo ci godiamo il momento e siamo felici. Turisti? Tanti davvero. Francesi, tedeschi, olandesi, qualcuno dal Canada. Finalmente si torna a respirare aria di normalità».

Un afflusso certificato anche dai numeri. Prima dell’obbligatorietà del green pass, scattata lo scorso 6 agosto, si sono registrati alcuni picchi di visitatori soprattutto l’1 agosto (1.176), il 3 agosto (1.037) ed il successivo giorno 4 (1.203 ingressi). Successivamente, nell’ultimo week end e dunque con la certificazione verde necessaria, seppur ci sia stata una leggera flessione (dovuta più che altro alle giornate di sole e dunque agli spostamenti soprattutto verso zone di lago e di montagna) si sono riscontrati ugualmente 599 accessi il 7 agosto e ben 702 tre giorni fa, l’8 agosto. Nei giorni di pioggia, confermano gli addetti ai lavori, si assiste infatti ad un vero e proprio assalto di turisti, con lunghe code e le presenze che arrivano oltre le 1.100 persone, cioè quasi il numero massimo visti gli accessi contingentati che, comunque, vengono gestiti con gruppi di 90 persone ogni mezz’ora.

Situazione che non cambia al Museo della Scienza, nel quartiere delle Albere, dove il referente Covid-19 Nicola Angeli ha spiegato: «Nessun calo delle prenotazioni, confermiamo anzi che anche dopo l’obbligatorietà del green pass abbiamo registrato il “tutto esaurito”. Qualche visitatore sprovvisto di certificazione lo abbiamo avuto, aiutandolo a scaricarla, dopodiché tutto è proseguito tranquillamente. I controlli funzionano bene, ogni tanto i lettori danno qualche problema ma non ci sono mai state segnalazioni o lamentele. Turisti se ne vedono tanti, anche da fuori Europa, e questo non può che essere per noi un segnale incoraggiante». Anche in questo caso, sono le statistiche a confermare le dichiarazioni degli operatori. Dal 10 luglio al 10 agosto il Muse ha registrato oltre 20 mila presenze, ed in particolare anche dopo l’introduzione dell’obbligo di green pass il museo ha continuato a macinare “sold out” giorno dopo giorno, con tutti i 300 posti riservati ai visitatori in contemporanea nelle varie sale (numero massimo stabilito con le norme anti-contagio) costantemente raggiunto. Insomma, i musei trentini hanno retto alla grande il possibile urto dell’obbligo di certificazione, ed ora guardano al futuro con rinnovato entusiasmo.

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