Raduni / Il caso

Il «rave» al Bosco della Città va avanti da venerdì sera e tiene sveglia tutta Rovereto

Gli amanti della techno dovevano radunarsi in val di Gresta, ma sono stati «intercettati» dalle forze dell’ordine intervenute in massa, così si sono spostati sopra la città della Quercia. Il questore: «Non interveniamo, ma verranno tutti denunciati»

ROVERETO. Due nottate di musica ad alto volume e di baccano ha tenuto svegli gran parte dei residenti del Brione tra venerdì e sabato e anche stanotte (nonostante il nubifragio). E la confusione che proveniva dal Bosco della città è continuata, intervallata dal suono delle sirene, anche durante la giornata, tra le tante telefonate di segnalazioni, di protesta e qualche messaggio più solidale con la voglia di far festa.

Ci sono tra le cento e le 150 persone nel verde della collina che di solito è meta di famiglie e persone che amano le passeggiate. Stavolta invece l’area è occupata da persone più o meno giovani che, “sfrattate” dalla zona boschiva di Pannone che avevano scelto per un rave party, hanno scelto di spostarsi al Bosco della città.

Di fatto sono stati costretti a questo cambio di programma, perché le forze dell’ordine avevano intercettato nei giorni scorsi una serie di volantini che annunciavano il grande raduno in val di Gresta (quasi una tradizione, nel corso degli anni) e sono intervenute.

«Sapevamo di questa reunion, questa riunione in un luogo pubblico non autorizzata, e abbiamo disposto un importante servizio» racconta il questore Claudio Cracovia, al suo ultimo giorno di lavoro in Trentino prima di guadagnarsi la pensione. E così a Pannone venerdì sera, su ordine della Questura di Trento, sono arrivati polizia, carabinieri, guardia di finanza e agenti della polizia locale. Erano attese un migliaio di persone da tutto il nord Italia e ben conoscendo questo tipo di eventi, le forze dell’ordine hanno deciso di cercare di impedire il raduno, per evitare le possibili conseguenze.

Per questo poliziotti, carabinieri ed agenti hanno identificato una parte delle persone arrivate per l’occasione e sequestrato del materiale: casse e altri strumenti per diffondere la musica, prevalentemente. L’alternativa a Pannone era la località Sant’Antonio, quasi a ridosso della Ss240 dalle parti di Loppio. Ma alla fine gli organizzatori hanno optato per il Bosco della città in quel di Rovereto. Si sono sistemati qui nel cuore della notte, come i residenti possono testimoniare e le forze dell’ordine li hanno raggiunti.

A quel punto è stata fatta però una valutazione: «Intervenire con la forza alzando la tensione non era la cosa migliore da fare - spiega il questore Claudio Cracovia -: c’è sempre l’incolumità dei presenti da tener presente e le conseguenze che ne possono scaturire. Quindi abbiamo scelto di circoscrivere la zona e a filtrare gli accessi per impedire altre persone».

Le forze dell’ordine dunque hanno cercato di tenere la cosa sotto controllo: « La presenza in zona permane - spiegava ieri il Questore - stiamo provvedendo alle identificazioni di chi non è già noto e documentando il tutto perché poi queste persone verranno denunciate».

Questa mattina - dopo una notte di acqua torrenziale - i giovani del raduno hanno inziiato a defluire: posti di blocco sulle vie di accesso ed uscita hanno provveduto a identificare tutti i partecipanti.

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