Covid / L’accusa

Liliana Segre: “Una follia paragonare i vaccini alla Shoah”

La senatrice a vita: "Dopo aver visto l'adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza"

MILANO. I paragoni impossibili tra la persecuzione ebraica e le disposizioni sui vaccini sono "follie, gesti in cui il cattivo gusto si incrocia con l'ignoranza: siccome spero di non essere né ignorante né di avere cattivo gusto, non riesco a prendermela più di tanto". Lo dice la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, che non è stupita di quanto visto nelle manifestazioni dei no vax: l'uso distorto della memoria è una vergogna che dura da tempo, afferma a Pagine Ebraiche.

"Dopo aver visto l'adorato viso di Anna Frank usato allo stadio non mi stupisco più. Non dico che sono insensibile, ma mi è venuta una sorta di scorza".

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