Pandemia / L’intervista

Ianeselli: «Non rinuncio alla libertà, il pass non è una restrizione»

Il sindaco di Trento è per una soluzione seguendo la “linea Macron”. Bacchettate anche a livello politico: “Bisogna avere fiducia nella scienza, non cercare un facile consenso estivo”

di Matteo Lunelli

TRENTO. «Il green pass è una sorta di premio a chi si vaccina: io non voglio rinunciare ancora alle mie libertà e ora c'è la possibilità. Non va vissuto come una restrizione, ma al contrario come una possibilità per evitare restrizioni». Il sindaco Franco Ianeselli non ha mai nascosto il proprio parere favorevole al passaporto vaccinale sul "modello Macron". E, soprattutto da un punto di vista politico, sottolinea quanto le prese di posizione degli ultimi giorni abbiano spesso più una motivazione legata al consenso che alla scienza. Sindaco, si parla molto di green pass per un semplice motivo: i casi stanno aumentando.
Lo vediamo anche in città: la curva si è abbassata tantissimo fino quasi ad azzerarsi. Ma ora sta risalendo. I numeri sono contenuti, va detto, ma l'esperienza dovrebbe averci insegnato a non sottovalutare i trend e i segnali.
Medici e scienziati parlano già adesso di un autunno non facile. Infatti non capisco chi dice che "ad oggi la situazione è sotto controllo": dovremmo aver imparato a leggere e analizzare i dati. Non per nulla noi abbiamo conferito l'Aquila di san Venceslao a Stefano Merler: quel premio simbolico era un segnale di fiducia nella scienza.

Con il ciclo vaccinale completo si dovrebbe poter continuare a vivere, in buona sostanza, nella libertà, con alcuni accorgimenti e attenzioni.
Esattamente, anche se siamo in attesa di capire cosa verrà stabilito a livello nazionale per poter entrare nel merito e nel concreto. Certo anche personalmente non è stato bello rinunciare per tanti mesi alla piscina o al ristorante al chiuso, ma ora ho il mio Qr code sul telefonino e posso contare su quello.

Ci sono lamentele sulle possibili difficoltà di gestione e controllo del pass.

Ho letto. E ho letto anche che qualcuno ha definito "fuori dal mondo" chi ha proposto queste regole. Visto che è stato il generale Figliuolo si può dire di tutto, ma non che sia scollegato dalla realtà. Anzi. Attendiamo i dettagli, ma non mi pare impossibile mostrare un codice sul telefonino o far vedere una carta. Per mesi abbiamo misurato la febbre entrando in vari luoghi, ora si tratterebbe di mostrare una schermata sul telefono che tutti abbiamo sempre in mano. Anzi, se qualcuno avesse difficoltà, magari a stamparlo, basta che si rivolga ai servizi del Comune: a palazzo Geremia siamo a disposizione per facilitare la vita dei cittadini.

Si parla anche dei vaccini ai giovani, soprattutto in chiave scuola.

Ho letto che qualcuno ha parlato di siringhe ai ragazzi, ma credevo si trattasse di una uscita legata al tema della droga: io dico che in questo momento non va cercato un facile consenso estivo con delle sparate ma bisogna ascoltare la scienza. Ritengo vada fatto tutto il possibile perché la scuola riparta nei tempi e nei modi giusti. Non vorrei mai che per scelte non fatte adesso le conseguenze ricadessero ancora sul mondo scolastico.

Potrebbe esserci una via trentina al green pass?

Credo che le regole verranno stabilite a livello nazionale e da quello che dice la Provincia non credo ci sarà un utilizzo dell'autonomia in tal senso, ammesso che sia possibile farlo.

A livello amministrativo vi state già organizzando, magari per i controlli?

Stiamo seguendo, ma non sappiamo ancora quali saranno le regole e le disposizioni. Vedremo.

comments powered by Disqus