Pandemia / L’appello

Il direttore dell’Azienda sanitaria d’accordo con il governo: “Sì al pass per partecipare alla vita sociale”

Antonio Ferro torna ad invitare tutti a vaccinarsi contro il Coronavirus: “È chiaro che non è finita, ci aspettano ancora mesi di grande lavoro da fare”

I DATI Il bollettino di domenica 18 luglio
ALTO ADIGE La situazione in provincia di Bolzano

di Patrizia Todesco

TRENTO. «È chiaro che non è finita, ci aspettano ancora mesi di grande lavoro e capacità di effettuare un'attività di contact tracing rilevante e per questo, come presidente della Siti rilancio l’invito a vaccinarsi. I risultati li abbiamo ottenuti, ma all'orizzonte c'è una marea montante da gestire. Dal nostro punto di vista la vaccinazione deve essere anche un pass per le attività legate alla vita sociale. Non deve essere un qualcosa di obbligatorio, ma che facilita l'adesione alla vita sociale del paese là dove i contatti stretti possono favorire i contagi». Lo ha detto Antonio Ferro, direttore dell'Azienda sanitaria trentina nonché presidente della Società italiana di igiene nel corso del 53° congresso straordinario della società che si è chiuso sabato 17 luglio.


«Vedo un po' il pass come l'autostrada. Nel senso che chi ha il vaccino deve trovare una via più comoda e veloce per certe attività. Fino ai 12 anni va bene che il virus corra e infatti credo che vadano rivisiti i parametri troppo legati al numero dei contagi», ha aggiunto a conclusione del suo discorso.

Dunque Ferro sembra essere d'accordo sulla linea del governo che per la prossima settimana ha annunciato il decreto sul green pass che prevederà che per entrare in tutti i luoghi pubblici a rischio assembramento bisognerà avere vaccinazione o tampone negativo, altrimenti scatteranno le multe.

Sono previsti cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se la contravvenzione viene pagata entro il quinto giorno.  Vista la possibilità di una quarta ondata, il decreto conterrà anche i nuovi parametri per l'entrata nelle fasce colorate di rischio epidemiologico, in cui oltre all'incidenza di casi, conterranno anche i numeri dei ricoveri.

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