Covid / Il caso

Al bar e ristorante solo con “Green pass”: Bolzano pronta alla «regola Macron»

Dibattito aperto, il fisisco Battiston appoggia l’idea: «Uno strumento efficace e ragionevole che convincerebbe tante persone esitanti o che hanno paura a immunizzarsi, col rischio di non poter più muoversi di casa». Ok anche da Fontanari (Ristoratori Confcommercio)

TRENTO. L’annuncio del presidente francese Macron, che ha deciso di aprire manifestazioni, concerti, ma anche bar e ristoranti solo a chi è in possesso del “Green pass” vaccinale, sta provocando un vivace dibattito (soprattutto politico) anche in Italia. Applicarlo o no? Decisamente a favore il PD, Leu e 5 Stelle; decisamente contrari Lega e Fratelli d’Italia. Ma funziona?

Un deciso sì al green pass, "strumento necessario per frenare la crescita dei nuovi contagi. Ma occorre utilizzarlo subito, prima che sia troppo tardi" viene da un'intervista al Corriere della sera  di Roberto Battiston, professore di fisica sperimentale a Trento. "Ci troviamo ancora in una situazione gestibile, quindi non bisogna tergiversare. Per tutto luglio ci manterremo sotto i 10 mila casi al giorno. Se non cambia qualcosa ad agosto saranno il doppio", aggiunge.

Battiston pensa e spera "che non arriveremo a questi livelli perché l'attività di vaccinazione attenuerà l'ondata e la stagione estiva gioca la sua parte sfavorendo la diffusione del virus all'aperto. Però i numeri sono espliciti". Fino a due giorni fa "il totale dei guariti era superiore a quello dei nuovi infetti. Ora c'è una chiara inversione". La carta verde obbligatoria per entrare nei luoghi pubblici è "uno strumento efficace e ragionevole che convincerebbe tante persone esitanti o che hanno paura a immunizzarsi col rischio di non poter più muoversi di casa. Ci sono maniere più forti, come l'obbligo. Il pass è il più adatto perché è a tutela dell'individuo".

Un terzo degli italiani di età superiore ai 12 anni "non ha ricevuto neanche una dose, mentre i due terzi possono riprendere a muoversi liberamente grazie ai vaccini che proteggono anche dalla variante Delta, più contagiosa del 60% rispetto alla Alfa.Se traduciamo queste percentuali nell'R0 (l'indice di riproduzione del virus in mancanza di misure restrittive) scopriamo che un contagiato dalla nuova variante può passarla fino a 8,5 individui, rispetto a poco più di 5 dell'Alfa".

Se "non mettiamo altre barriere l'esito è paragonabile a quello della prima ondata sul piano del rischio individuale in base all'età" dice Battiston.

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli si schiera per l’introduzione: «Sì all'uso del "green pass" alla francese. Lo dice sul Corriere del Trentino il presidente dei ristoratori trentini della Confcommercio, Marco Fontanari. Ne apprezzo il coraggio e la responsabilità. Troveremo il nostro modello ma il concetto deve restare uno: proteggersi oggi per evitare nuove chiusure e nuove restrizioni domani. Facciamolo il prima possibile».

Bolzano va avanti. L’introduzione della misura potrebbe essere già contenuta nella nuova ordinanza che il presidente Arno Kompatscher presenterà questa sera. In tutti i bar e ristoranti dell’Alto Adige, accesso solo a chi è guarito o è doppiamente vaccinato, o ha un tampone negativo delle ultime 24 ore. 

Marco Fontanari, presidente dei Ristoratori Confcommercio, è certo che sia una soluzione per ripartire: «La decisione di Bolzano dàò una speranza a chi ha il bicchiere mezzo vuoto».

Ma contrario il suo collega Massimiliano Peterlana. «E' una soluzione che crea discriminazion perché esclude chi non ha avuto il vaccino, nella maggior parte dei casi non per propria volontà. Chi potrà sedersi ai tavoli? Solo le persone sopra gli 80 anni? Un vero aiuto sarebbe accelerare la campagna vaccinale».

 

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