Criminalità / Lo sdegno

Ladro seriale senza scrupoli, derubata una ragazza Down: in cella un ventunenne

È successo vicino alla stazione di Trento: il giovane, con una serie di precedenti alle spalle, è stato subito identificato e la polizia ha recuperato il bottino

di Marica Viganò

TRENTO. Stava andando alla fermata dell'autobus, quando uno sconosciuto l'ha seguita e le ha sfilato il borsellino dalla tasca dello zaino. La vittima è una ragazza con sindrome di Down.
 

Il ladro, un tunisino di 21 anni con numerosi precedenti alle spalle, non si è fatto scrupoli a derubare una persona con difficoltà. Ma è stato fermato dagli agenti della polizia ferroviaria che hanno assistito alla scena e sono subito intervenuti per bloccarlo e per prestare assistenza alla giovane vittima. Il tunisino è ora in carcere: non per il furto alla giovane, reato per il quale è stato denunciato, ma per aver portato via da un negozio del centro una borsa del valore di poco meno di 50 euro, sabato pomeriggio. Lo straniero, che è irregolare in Italia, ha una serie di precedenti alle spalle, soprattutto in materia di reati contro il patrimonio. Non lavorando si procura da vivere con furti, qualche rapina impropria, ricettazione di oggetti di valore.

Le forze dell'ordine lo conoscono e lo tengono sotto controllo, per quanto possibile, dato che non ha una dimora fissa. Come è successo qualche giorno fa tra la stazione e piazza Dante: erano da poco passate le 19 e tra il via vai continuo di persone gli agenti della polizia ferroviaria hanno notato il giovane litigare con un connazionale, poi avvicinarsi ad una ragazza che stava attraversando la strada in via Dogana e sfilarle il borsellino dallo zainetto. Immediato l'intervento degli agenti. Un poliziotto si è occupato del ladro, riuscendo a recuperare il maltolto, mentre il collega si è preso cura della vittima, che stava andando alla fermata dell'autobus davanti al palazzo della Provincia.

La ragazza, affetta da sindrome di Down, è una giovane indipendente e molto impegnata. «Suona la pianola e pratica arti marziali - racconta la mamma - Quel pomeriggio aveva appena terminato la lezione di musica. Aveva lo zainetto sulle spalle e altre due borse, stava andando a prendere l'autobus per tornare a casa. Nel borsellino che le era stato rubato e che la polizia ha subito recuperato non c'erano soldi, ma il bancomat ed i documenti. Ora, su consiglio della polizia, mia figlia porta lo zaino non sulla schiena, ma davanti, e non mette più nella tasca il borsellino. In merito all'episodio, inizialmente lei non voleva dirmi nulla per non darmi pensiero. Poi mi ha riferito di avere visto due ragazzi che parlavano una lingua straniera e che litigavano. Ad un certo punto la bottiglia che uno di loro aveva in mano è caduta e alcune schegge di vetro le sono finite vicino alle gambe. Siamo andate insieme a presentare denuncia e abbiamo ringraziato gli agenti della polizia ferroviaria: ho detto a mia figlia che sono angeli, angeli in carne e ossa, che hanno evitato una situazione brutta».

Il tunisino, che non si è fatto scrupolo di derubare un soggetto debole, è stato denunciato per il furto del borsellino, ma è finito in carcere per un episodio successivo, avvenuto sabato scorso verso le 14.30 in pieno centro. Il giovane è entrato in un negozio di via Garibaldi, ha preso una delle borse esposte ed è scappato. Durante la fuga ha incrociato un'auto della polizia, a bordo della quale c'era il dirigente della squadra volante, Matteo De Bonis. È iniziato l'inseguimento, terminato con il placcaggio del tunisino effettuato dallo stesso commissario capo. Per il ladro seriale è scattato l'arresto in flagranza di reato. Ieri mattina si è tenuta la direttissima: l'udienza è stata rinviata e il giovane accompagnato in una cella del carcere di Spini.

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