Trento / Il caso

Ipotesi di danno erariale, la procura indaga sui derivati: "Grave ammanco di risorse"

In Corte dei conti la memoria del vice-procuratore regionale Roberto Angioni: «Continua ad essere fortemente critica la gestione relativa agli strumenti di finanza derivata stipulati negli anni tra il 2009 ed il 2011 dalle società Cassa del Trentino spa e Patrimonio del Trentino spa»

IL CASO
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di Sergio Damiani

TRENTO. La pandemia ha avuto i suoi effetti anche sui controlli dei rendiconti delle amministrazioni territoriali.

Lo ha evidenziato la presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti del Trentino Alto Adige Irene Thomaseth, durante la tradizionale cerimonia dei giudizi di parificazione dei rendiconti generali della Regione e delle due Province autonome per l'esercizio finanziario 2020.

«L'attuale contesto emergenziale - ha detto - sembra preludere ad un cambiamento epocale dei rapporti tra pubblico e privato, dove il pubblico sarà chiamato, più che in passato, a contrastare in maniera massiccia gli effetti economici della crisi prodotta dalla pandemia».

Il rendiconto della Provincia di Trento è stato parificato in tutti i suoi capitoli. Ci sono però nodi che stanno venendo al pettine.

Nella memoria conclusionale del vice-procuratore regionale Roberto Angioni la procura torna a sollevare il tema dell'utilizzo, per lo meno disinvolto per non dire di peggio, di strumenti finanziari che stanno ancora producendo effetti nefasti.

«Continua ad essere fortemente critica - scrive Angioni - la gestione relativa agli strumenti di finanza derivata stipulati negli anni tra il 2009 ed il 2011 dalle società Cassa del Trentino spa e Patrimonio del Trentino spa».

Le Sezioni riunite della Corte dei conti per il Trentino-Alto Adige hanno più volte stigmatizzato la stipulazione di questi contratti su cui ora la procura vuole fare piena luce anche per eventuali responsabilità per danno erariale.

Angioni ricorda «gli esiti, ancora fortemente negativi, evidenziati per l’esercizio 2020» e «l’andamento pluriennale costantemente in perdita della gestione contrattuale, con rilevante incidenza sulle passività dei soggetti partecipati, e, per via traslata, sullo stesso bilancio della Provincia, è ad oggi esaminato in altra sede da parte della Procura erariale poiché gli indicati strumenti derivati hanno prodotto negli anni un rilevante ammanco di risorse, pari alla differenza tra il tassodi interesse attivo maturato e maturando per mutui attivi stipulati in favore di amministrazioni locali ed il risultato, consistentemente negativo, dei predetti strumenti derivati».

È in corso quindi un'indagine e un nuovo fascicolo sul fronte dei derivati è stato aperto.

Altro tema di stretta attualità toccato dal viceprocuratore regionale è «il ricorso, sempre più rilevante, ad un modello gestorio improntato all’utilizzo di Agenzie ed Enti a vario titolo partecipati».

La Procura regionale ha già riscontrato nell’ambito delle proprie competenze requirenti in materia di responsabilità, «la non infrequente determinazione di danni “obliqui”, determinati cioè a soggetti diversi che, in concreto hanno finito per sopportare finanziariamente il peso economico di illeciti amministrativo-contabili compiuti in attività riferibili, direttamente o indirettamente, alla Provincia Autonoma».

Angioni sottolinea che «analoga e forse ancor maggiore attenzione deve esser riposta poi, in particolare, al settore delle partecipazioni societarie, laddove l’attività societaria non sempre sembra essere coerente con i fini istituzionali della Provincia».

Il riferimento è esplicito: «È divenuta di pubblico dominio, ad esempio, la ventilata possibilità che la Provincia Autonoma acquisisca partecipazioni al capitale sociale di Itas Assicurazioni, ipotesi che lascia quanto meno perplessi sotto il profilo del rispetto delle finalità previste dal legislatore statale di riduzione delle partecipazioni pubbliche ai soli enti e società che perseguano finalità istituzionali, in termini strettamente intesi».

Per la Provincia è intervenuto l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli che ha toccato tra l’altro, il tema delle società partecipate ricordando che la «Provincia pone ormai da anni attenzione particolare all'efficientamento del sistema, attraverso un piano pluriennale di razionalizzazione del numero delle medesime.

In tale quadro vanno perseguiti obiettivi di tutela e salvaguardia del tessuto economico locale: a queste finalità - secondo Spinelli - rispondono in particolare il mantenimento - in questa fase - della partecipazione in Mediocredito Trentino Alto Adige e il recente ingresso in una società di assicurazione presente sul territorio, in qualità di socio sovventore, modalità per cui la Provincia non assume rischi d'impresa».

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