Trento / Il caso

Va all'esame della patente, giovane italo-marocchina nuda per la perquisizione, indagini in corso

Sara Arrigoni Quasmi denuncia un trattamento umiliante da parte di una carabiniera. Il procuratore Raimondi: “Ricostruiremo quanto è accaduto”, il comando: "La procedura non è questa"

TRENTO. La procura di Trento ha aperto un fascicolo in seguito alla querela presentata da una giovane italo-marocchina che ha denunciato di essere stata sottoposta dai carabinieri ad una perquisizione umiliante nel corso di un esame presso la Motorizzazione civile di Trento per il conseguimento della patente di guida. La ragazza sarebbe stata invitata a spogliarsi completamente: «Tutto devo vedere tutto, si tolga anche le mutande e il reggiseno" è la frase che viene attribuita alla carabiniera intervenuta sul posto per eseguire dei controlli. «E qui il mio cervello è andato in tilt - è il racconto reso pubblico dalla stessa Sara Arrigoni Qasmi, 25enne, laureata - non mi era mai stato ordinato nulla di simile nemmeno ai controlli in aeroporto».

Sulla vicenda è intervenuto anche il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri - colonnello Simone Salotti che alla Rai ha spiegato che «quel giorno, il 27 maggio, sono stati fatti dei controlli, c'è stata un'attività con una segnalazione all'autorità giudiziaria». Un aspirante guidatore - non Sara Qasmi - sarebbe stato pizzicato durante quella stessa sessione d'esame con una telecamera nascosta. Suggeritori a distanza dei quiz per la patente sono stati scoperti a più riprese anche in passato. Dunque i controlli sono legittimi - in questo caso è stata la stessa Motorizzazione a segnalare ai carabinieri il rischio di trucchi - ma certo viene da chiedersi quale sia l'utilità di far denudare completamente uno degli esaminati, posto che la 25enne si era già tolta la hijab. È normale? Il comandante provinciale dell'Arma sottolinea che «le procedure per questi interventi sono standard. Io non so se quanto riferito corrisponda alla realtà. Normalmente le procedure non sono di questo tipo. E il colonnello aggiunge: «Noi lavoriamo per tutti i cittadini, senza distinzioni».

Il procuratore della Repubblica Sandro Raimondi assicura che «le indagini ricostruiranno quanto è accaduto». L'apertura di un fascicolo a fronte di una dettagliata querela presentata dalla donna in Questura è un atto dovuto. L'ipotesi di reato potrebbe essere "perquisizione e ispezione personali arbitrarie". «Esprimo la mia totale solidarietà a Sara, la giovane ragazza musulmana che qualche giorno fa a Trento è stata perquisita in maniera illegittima e invasiva, forse solo perché durante un esame di teoria della patente portava l'hijab ha scritto in una nota l'ex consigliere comunale Jacopo Zannini (Sinistra italiana).

Sulla questione è intervenuta anche la pro Rettrice Barbara Poggio: «Sara il suo esame l'ha superato, nonostante tutto. Viene da chiedersi invece se a superare un esame di civiltà sia un sistema pubblico che non solo non sembra in grado di proteggere cittadini e cittadine dal rischio di essere discriminati sulla base dell'abbigliamento, della religione, dell'appartenenza etnica e del genere, ma che pare farsi esso stesso artefice di tali pratiche».

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