Sanità / Il futuro

Assistenza sanitaria territoriale, Benetollo e Segnana: servono più medici e infermieri

Il numero uno di Apss e l’assessora provinciale alla Salute in quarta commissione. L’assistenza domiciliare  integrata – hanno spiegato – è rivolta oggi a 386 pazienti, mentre le cure palliative interessano 542 pazienti e 49 sono i soggetti seguiti per le cure pediatriche

TRENTO. La situazione e le prospettive strategiche dell'assistenza sanitaria territoriale, anche alla luce delle conseguenze derivate dall'emergenza da Covid-19, sono stati i temi al centro di un incontro della quarta commissione del Consiglio provinciale di Trento, con l'assessora Stefania Segnana, il direttore dell'Azienda sanitaria Paolo Benetollo e la responsabile dell'area cure primarie Simona Sforzin. Benetollo ha messo l'accento sulla volontà di moltiplicare sul territorio le "reti professionali locali" di medici e infermieri, che ad oggi, però, "risultano molto carenti e difficili da assumere".


Per questo Segnana ha indicato nel futuro corso di laurea per infermieri di Verona, che aprirà una sede anche in Trentino, la possibilità di disporre a breve dei relativi tirocini effettuati in Trentino. L'assessora ha precisato che il documento sul riassetto organizzativo dell'Apss non è ancora pronto e che appena pronto sarà presentato alla 4/a commissione. Segnana ha premesso che il documento relativo al nuovo assetto organizzativo dell'Apss è ancora in fase di valutazione e appena pronto sarà presentato e discusso con l'organismo consiliare. Il presidente Claudio Cia ha sollecitato a non ridurre il ruolo della commissione ad "una pura e semplice presa d'atto delle decisioni prese dalla Giunta, specie su un argomento importante come questo della riorganizzazione dell'Apss".

Benetollo ha esordito tracciando il quadro attuale dei servizi sanitari territoriali, ai quali competono i distretti, l'assistenza primaria, la specialistica ambulatoriale, l'assistenza protesica, i servizi consultoriali, i percorsi nascita, l'assistenza farmaceutica, le cure domiciliari sia come assistenza integrata sia come cure palliative, la salute mentale, i servizi psicologici, quelli dedicati dipendenze e i servizi di rilevanza sociale. "Il focus dell'attenzione riguarda soprattutto la presa in carico dei malati a domicilio, che assorbe la maggior parte delle risorse investite sul territorio per le cure primarie".

Benetollo ha poi fornito alcuni dati sull'attività territoriale

L’assistenza domiciliare integrata è rivolta oggi a 386 pazienti, mentre le cure palliative interessano 542 pazienti e 49 sono i soggetti seguiti per le cure pediatriche. I pazienti curati a domicilio con accessi regolari sono altri 1.850. I pazienti seguiti dai medici di medicina generali sono 2.300, in parte sovrapposti ai 1.850 seguiti dagli infermieri, circa 1.000 sono gli accessi al giorno a domicilio di infermieri e 100 gli accessi al giorno di medici di medicina generale.

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