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Il dirigente provinciale andrà in pensione: ma per lui un incarico speciale, e parte il valzer delle sostituzioni

Per De Vigili, 63 anni, nuova «unità di missione strategica», appositamente costituita; e quindi al suo posto arriva Martorano, e al posto di Martorano verrà Monaco

di Domenico Sartori

TRENTO. C'è chi, dentro il palazzo della Provincia, già lo chiama "parcheggio dorato", anche perché l'orizzonte della pensione, non è lontano. Fatto è che l'ingegner Stefano De Vigili, 63 anni oggi, dal primo luglio ci sarà un cambio di vita professionale. Traslocherà dal dipartimento infrastrutture e trasporti ad una nuova unità di missione strategica, appositamente costituita presso la direzione generale della Provincia, per occuparsi di gestioni patrimoniali e motorizzazione civile.

Lo spostamento rimette in gioco, a catena, altre caselle al vertice della "macchina", perché a sostituire De Vigili alla direzione del dipartimento arriverà l'ingegner Luciano Martorano, che oggi dirige l'Apop, l'Agenzia provinciale per le opere pubbliche. Ed al posto di Martorano, alla direzione dell'Apop, dal primo luglio ci sarà l'ingegner Mario Monaco, che avrà però un doppio ruolo, perché manterrà anche l'incarico attuale di dirigente del Servizio opere stradali e ferroviarie.

De Vigili è in Provincia da una vita, da quando, a fine 1987, fu assunto al servizio viabilità. E in Provincia ha fatto carriera, conquistandosi via via la fiducia dei diversi presidenti e assessori che si sono insediati sulla tolda di comando di piazza Dante. La nomina a dirigente arrivò nel 2005 (giunta Dellai), quando vinse il concorso per la direzione del servizio gestione strade. E, poi, i vari incarichi di vertice. Dalla direzione del servizio antincendi e protezione civile (dal 2014, giunta Rossi), alla direzione generale del dipartimento infrastrutture e trasporti (dal gennaio 2019, giunta Fugatti).

Curriculum solido, arricchito da esperienze fuori provincia, ad esempio come coordinatore delle attività logistiche e tecniche a supporto degli interventi di ricostruzione del sisma in centro Italia dal 2016 al 2018, o dalle numerose attività di collaudo. La più chiacchierata, e contestata dai liberi professionisti in affanno perché privi di lavoro, fu quella che gli affidò Patrimonio del Trentino (l'immobiliare della Provincia) nel 2018: il collaudo del presidio ospedaliero di Mezzolombardo, che permise al dirigente di integrare lo stipendio di 129.566,00 euro con un compenso di 82.600 euro.

Ma questo fa notizia fino ad un certo punto, perché non è una novità quella degli incarichi extra a tecnici provinciali, in servizio o appena andati in quiescenza: l'ultimo è quello affidato dalla giunta Fugatti all'ingegner Gianfranco Cesarini Sforza, da poco in pensione, nominato il 13 aprile scorso commissario straordinario per l'opera sottopasso stradale tra la Statale 12 e Spini (intervento da 11 milioni di euro, compenso da 75 mila euro).

Il punto è la ragione della giostra dirigenziale. Va infatti detto che, per De Vigili, prima di arrivare alla costituzione della nuova unità di missione, era stato ventilato un altro incarico, quello di direttore generale di Trentino Trasporti spa. La spa di via Innsbruck è infatti senza direttore generale dall'1 dicembre 2020, quando è andato in pensione Mauro Allocca, e da allora svolge le funzioni di direttore generale l'ingegner Ettore Salgemma, il direttore tecnico. È stato aperto un bando e le candidature andavano presentate entro il 15 novembre. Selezione affidata dalla Egon Zehnder. Sei mesi dopo, nulla di fatto.

Un bando diverso, da quello in corso, per il nuovo direttore generale di Trentino Sviluppo spa che, a differenza di quello di Trentino Trasporti che non le indica, mette nero su bianco condizioni economiche e inquadramento: massimo 155 mila euro di trattamento annuo, compresi 30 mila euro di compensi legati ad obiettivi da raggiungere. Non è dato sapere se l'ipotesi di nominare De Vigili abbia complicato il percorso della scelta del nuovo direttore generale della spa di via Innsbruck.

Ma, appunto, la nomina ancora non c'è. Perché, dunque, la mini rivoluzione al vertice della Provincia? Nella modifica dell'atto organizzativo, la giunta Fugatti spiega che, per rendere più efficiente ed efficace la "macchina", in primo luogo, è «opportuno disporre lo spostamento delle competenze in materia di mobilità dal Dipartimento infrastrutture e trasporti al ridefinito Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione» (diretto da Roberto Andreatta, ndr). E visto che in futuro, quanto ad opere pubbliche, ci sarà un gran daffare, anche per il Pnrr, è «opportuno ricondurre alla Direzione generale (Paolo Nicoletti, ndr) la gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Provincia», per accentrare «le scelte strategiche connesse al patrimonio disponibile e indisponibile della Provincia»

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