Ricerca / Il riconoscimento

Ingegneria e informatica, Trento batte Milano e Torino

Nella classifica di Guide2Research, il dipartimento di Povo (Disi) è al terzo posto in Italia, davanti ai due politecnici, preceduto solo da Bologna e dalla Sapienza

di Domenico Sartori

TRENTO. Colpaccio del Disi, il Dipartimento di ingegneria e scienza dell'informazione dell'Università di Trento. Guide2Research lo ha piazzato al terzo posto, in Italia, nella classifica del "computer science".

Guide2Research è uno dei principali portali che valutano i contributi scientifici per misurare il meglio, nel mondo universitario, di ciò che si muove a proposito di "computer science", qualcosa che - semplificando - mette insieme informatica ed ingegneria. Ciò che, nella sostanza, si insegna, studia e indaga in via Sommarive, a Povo, dove ha sede il Disi diretto da Paolo Giorgini. L'analisi, pubblicata nei giorni scorsi, si basa sull'esame dettagliato di più di 6.300 profili scientifici di Google Scholar (motore di ricerca che consente di individuare testi, recensioni e rapporti tecnici di tutti i settori della ricerca scientifica e tecnologica) e Dblp (sito web che fornisce risorse bibliografiche specialistiche nell'ambito dell'informatica). Per il ranking contano quindi i numeri, delle pubblicazioni e delle citazioni.

Nel terzo posto del Disi, colpiscono due elementi. Primo, è preceduto solo dall'Università di Bologna, prima in Italia e 59ª al mondo, e dal dipartimento della Sapienza di Roma. Attenzione, però: l'Ateneo romano, di dimensioni molto più grandi di quelle di Trento, è secondo per un soffio, risultatando al 96° posto a livello mondiale, appena davanti a Trento (97°). Secondo elemento, il più sorprendente: il Disi di Povo mette alle spalle strutture quotate come i Politecnici di Milano (4° e 118° nel mondo) e Torino (5° e 203°). Non male, vista la sua storia più recente, il piazzamento dell'Ateneo di Bolzano: la "Free University of Bozen" nel "computer science" è quindicesima in Italia (315ª a livello mondiale), davanti alla Federico II di Napoli, a quella di Modena e alla Università di Milano-Bicocca.

 

Ma chi sono, al Disi, i protagonisti della performance? Basta vedere gli indici analizzati da Guide2Research, relativi ai ricercatori-scienziati "affiliati" all'Università di Trento e docenti al dipartimento di Povo. Su tutti, svetta Lorenzo Bruzzone, terzo assoluto a livello nazionale e numero 393 al mondo. Il docente del Disi è principal investigator, diciamo primo responsabile scientifico, del progetto del radar Rime. Che altro non è che lo strumento sviluppato per la missione Juice dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea. Un progetto ambizioso in cui Bruzzone è affiancato dalla coordinatrice, per la parte tecnica, Francesca Bovolo della Fondazione Bruno Kessler.

Rime (che sta per Radar for icy moon exploration) servirà alla sonda Juice per studiare Giove e le sue grandi lune ghiacciate (Ganamide, Europa e Callisto). Il decollo della sonda è previsto nel 2022, l'arrivo su Giove nel 2020. Una ricerca da primato che per l'Italia vede protagonista l'Agenzia spaziale italiana in collaborazione con Jet propulsion laboratory della Nasa. Da primato, perché è la prima volta che si potrà svelare cosa si muove sotto la crosta delle lune di Giovo.

La classifica di Guide2Research si basa su pubblicazioni anche passate. Così, dietro a Bruzzone, c'è Nicu Sebe (settimo in Italia), il predecessore di Giorgini alla guida del Disi, che però nel frattempo ha scelto di lavorare per Huawei, in Irlanda, per seguire il progetto 5G. Vi sono poi Fabio Casati (17°), Fausto Giunchiglia (30°), il direttore Paolo Giorgini (49°), Gian Pietro Picco, ex direttore del Disi (64°), Giuseppe Riccardi (118°) e Fabio Massacci (121°), che si occupa di Cybersecurity, e divide la sua attività tra Povo e l'Università di Amsterdam.

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