Sicurezza / Il caso

Il pedofilo davanti alle scuole e quelle «mamme sentinella» di Ravina: così l’hanno fatto prendere

La Polizia sta esaminando il cellulare dell’uomo, con centinaia di foto di minori, e dal suo passato emerge una precedente condanna per violenza sessuale su minore

IL FERMO L'arresto del pedofilo
IL QUESTORE "Modello vincente di sicurezza partecipata"

TRENTO. L'ispezione del cellulare è in corso. Gli investigatori della squadra mobile, su delega dell'autorità giudiziaria, stanno procedendo con l'analisi dei contenuti dello smartphone del 55enne trentino arrestato martedì per detenzione di materiale pedopornografico. L'intervento della sezione contrasto al crimine diffuso, gli "Orsi", ha riportato la tranquillità nella zona di Ravina dove le mamme avevano segnalato la presenza davanti alle materne e alle elementari di quell'individuo, mai visto prima, che osservava i bambini all'ingresso e all'uscita dal portone e faceva loro i complimenti.

È stata un'operazione lampo: venerdì scorso la polizia è stata informata della situazione, assai delicata, e martedì sono scattate le manette ai polsi dell'uomo. Gli investigatori in borghese hanno subito avviato l'indagine, innanzitutto tenendo d'occhio gli ingressi delle scuole. Si sono fatti trovare pronti quando, martedì, l'uomo si è presentato davanti al portone d'ingresso. Confondendosi tra i genitori presenti, attendendo il momento più opportuno per evitare che i bambini si accorgessero che stava accadendo qualcosa di strano, hanno preso in disparte il 55enne e l'hanno identificato.

Dal controllo dell'identità è emerso il suo passato: una condanna per violenza sessuale nei confronti di minorenne nel 2009 a Milano e una più recente denuncia a Trento per detenzione di materiale pedopornografico.

Precedenti penali da brivido, contando che l'uomo da alcuni giorni girava attorno a scuole materne ed elementari, ma la sua condotta, pur essendo sospetta, fino a quel momento non aveva alcuna evidenza penale. Agli investigatori è bastato però controllare il cellulare del 55enne per procedere con l'arresto: nella memoria dello smartphone sono stati scoperti 350 files tra foto e video che ritraevano minori in pose sessualmente esplicite. Il reato di detenzione di materiale pedopornografico, con l'aggravante dell'ingente quantità, prevede fino a 5 anni di reclusione.

Gli accertamenti sul dispositivo puntano a verificare se il 55enne abbia anche divulgato queste immagini, dunque se sia in collegamento con altre persone e, nel caso di riscontro positivo, la sua posizione si aggraverebbe ulteriormente: nel carcere di Spini, dove è recluso, l'uomo potrebbe rimanere a lungo.

Intanto tra Ravina e Romagnano i genitori si sentono sollevati.  La presenza davanti alle scuole di quell'individuo aveva fin dal primo momento messo in allarme alcune mamme; era stata informata anche la presidente della circoscrizione Mariacamilla Giuliani. Dopo il secondo spiacevole incontro con quello sconosciuto, all'uscita dei bimbi, è stata chiamata la questura. «Ringrazio la polizia per l'intervento immediato e ringrazio le mamme che hanno fatto da sentinella. In questo periodo invito tutti i cittadini ad essere vigili: se si vuole bene al proprio territorio bisogna segnalare ciò che non va - evidenzia Mariacamilla Giuliani - Vorrei però invitare le persone ad abbassare i toni, perché nessuno ha il diritto di farsi giustizia da sé: la questione è delicata e la polizia sta facendo un ottimo lavoro».

Il 55enne arrestato risiede a Trento ma non ha nulla a che fare con il sobborgo, né per motivi familiari, né per amicizie, tanto meno che per lavoro. Tra Ravina e Romagnano i residenti sono 5.060; complessivamente i bambini delle materne sono circa 140 e quelli delle elementari poco più di 200. «Siamo una realtà piccola, molti bambini vanno a scuola da soli: per questo motivo molte mamme si sono subito allarmate - spiega la presidente della circoscrizione - Ringrazio anche il sindaco e l'assessora comunale Chiara Maule, che si sono subito attivati».

Non appena la polizia ha reso nota la notizia dell'arresto, Mariacamilla Giuliani ha scritto un post su Facebook «per rassicurare le persone rispetto all'intervento tempestivo delle forze dell'ordine» e per evidenziare che la comunità «con attenzione segue la vita del paese», «creando in questo modo un tessuto sociale capace di intervenire velocemente nelle situazioni che potenzialmente possono diventare preoccupanti».

Anche il sindaco Franco Ianeselli è intervenuto sui social, condividendo il post di Giuliani: «Mi associo al ringraziamento alle forze dell'ordine - ha commentato - e alle tante "sentinelle civili" presenti nelle nostre comunità».

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