Riforme / La sentenza

Segretari comunali scelti dal sindaco, illegittimo per la consulta. Il Pd punta il dito contro la Lega

Nel dicembre 2019 il Consiglio regionale aveva approvato tramite un emendamento alla legge di bilancio regionale, proposto con blitz notturno dal Carroccio trentino, una riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali, valida solo per la Provincia

IL CASO Il governo impugna la riforma

TRENTO.  Apprendiamo che la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità delle norme introdotte su richiesta della Lega del Trentino nel Codice degli enti locali della Regione per l'istituzione dell'albo dei segretari comunali della sola Provincia autonoma di Trento.

La sentenza della Corte certifica insomma un fallimento che è politico prima ancora che normativo". E' quanto afferma, in una nota, il gruppo del Partito democratico del Trentino del Consiglio provinciale di Trento.

"Lo scorso 16 dicembre 2019 il Consiglio regionale approvava tramite un emendamento alla legge di bilancio regionale, proposto con blitz notturno dalla Lega del Trentino, una riforma della procedura di reclutamento dei segretari comunali, valida solo per la Provincia autonoma di Trento, che prevedeva l'istituzione di un doppio albo per i segretari, la durata quinquennale del loro incarico, la valutazione sull'operato del segretario da parte del sindaco e la possibilità di revoca anche nel corso della legislatura in caso di valutazione negativa. A causa dell'arrogante faciloneria della Lega Salvini Trentino si creò così un vulnus normativo, che ha lasciato decine di Comuni trentini senza un segretario comunale, inficiando l'operatività di molti municipi", scrive il gruppo. 

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