Covid / La ripresa

Altra notte di assembramenti in città, movida terminata dopo l’intervento delle forze dell’ordine

Come successo venerdì, anche ieri in Santa Maria e in altri punti di Trento in moltissimi hanno fatto festa anche dopo l’inizio del coprifuoco. Gli esercenti: “La maggioranza delle persone si comporta bene”

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TRENTO. I ragazzi parlano a voce alta, bicchieri in mano, stanno l'uno accanto all'altro. Una vicinanza che stride con le norme anticontagio. Sono le 22.30 circa di ieri, sabato 8 maggio. All'arrivo delle pattuglie, davanti al liceo Bonporti, molti capiscono al volo: l'ora della "ricreazione" è finita, c'è il coprifuoco e, mascherina indossata bene sul volto, se ne vanno.

La stessa scena si è registrata in Santa Maria Maddalena. Moltissime le persone in piazza e residenti furibondi.

«Noi osserviamo tutte le norme, la polizia lo sa» evidenzia il titolare del bar Matrix, che si trova sull'angolo dello slargo davanti al liceo delle arti Bonporti, uno dei punti di ritrovo dei giovani, degli studenti, di chi vuole tirare tardi. Con il Covid e il coprifuoco sono saltati i ritmi che scandivano le giornate e le settimane, ma la pandemia non ha cancellato le abitudini. «Colpa di alcuni maleducati se la sera i residenti della zona si lamentano. I ragazzi hanno voglia di bere qualcosa insieme, è comprensibile, ma non tutti si comportano male» spiega un esercente.

Sabato sera di assembramenti a Trento

Anche ieri sera, sabato 8 maggio, fino alle 22.30 in diversi punti della città ci sono stati assembramenti. Piazze strapiene, zone esterne dei locali affollati. Tensione in Santa Maria: a causa della movida troppo su di giri sono intervenute le forze dell'ordine

Stefano Dorigatti dell'Osteria La Scaletta si è organizzato. «Avevamo un buttafuori prima della pandemia. Ora viene a darmi una mano un amico per controllare che le persone non si fermino a bere davanti al locale dopo le 18 - spiega - La legge è chiara: fino alle 18 i clienti possono fermarsi ai tavoli all'esterno, mentre dopo quell'ora è vietato consumare nelle vicinanze del bar. Noi lo ricordiamo sempre, diciamo di andare a bere a casa».

Il sindaco Franco Ianeselli

Già alla luce dei fatti di mercoledì sera, giovedì pomeriggio il sindaco Franco Ianeselli, con il futuro comandante della polizia locale Luca Sattin, il prefetto Sandro Lombardi e il questore Claudio Cracovia ha deciso di ricevere con urgenza i rappresentanti dei residenti del centro, riunitisi nel "Comitato Antidegrado Trento centro storico".

«I rischi legati ad una possibile ripresa dei contagi sono evidenti - ha spiegato Ianeselli - anche alla luce della possibilità che, a breve, il coprifuoco venga rivisto, spostato alle 23 e poi eliminato. Ma questa dev'essere l'occasione per affrontare anche il problema della vivibilità del centro storico. Non è possibile doversi preparare ad assistere alle scene, come quelle dello scorso ottobre, quando il Comune fu costretto a prendere decisioni drastiche come la chiusura anticipata di alcuni locali in determinate aree del centro. Dal punto di vista sanitario, finché questa situazione non sarà davvero alle spalle, serve più attenzione. E dal punto di vista della convivenza serve più rispetto. Dobbiamo arrivare ad una movida educata, senza quegli eccessi che giustamente esasperano i residenti».

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