Sicurezza / Il caso

Degasperi: “Spesi quasi 2 milioni per il sistema di videosorveglianza in provincia, ma è tutto fermo”

Il consigliere provinciale di Onda Civica Sicurezza critica la maggioranza: “Chiacchiere tante, fatti pochi (nonostante soldi e impegni)”

TRENTO. Due milioni di euro per la videosorveglianza in Trentino. Soldi già spesi e sistema ultimato: ma è tutto fermo. Per capire il motivo di tutto questo il consigliere di Onda Civica Filippo Degasperi ha presentato un’interrogazione provinciale. 

"A distanza di qualche anno, nonostante l’enfasi con cui fino a qualche tempo fa si parlava di “sicurezza” – spiega l’esponente di minoranza – nonostante la parte tecnologica sia completata e teoricamente funzionante, pare che il sistema non sia ancora operativo e che quindi il contributo al lavoro delle Forze dell’ordine sia nullo. Voglio sapere il perché”.

Degasperi ricostruire come è partita l’idea di un sistema di videosorveglianza: “Il 7 dicembre 2016 la Provincia autonoma di Trento sottoscriveva un Protocollo di Intesa per la Sicurezza con il Commissariato del Governo e il Consorzio dei Comuni alla presenza dell’allora Ministro dell’Interno Alfano. L’articolo 2 al comma 2 prevedeva l’impegno della Provincia a promuovere e finanziare un sistema integrato di controllo del territorio “attraverso la mappatura, la georeferenziazione, l’implementazione e la razionalizzazione dei sistemi di videosorveglianza presenti sul territorio provinciale da riconnettere con le Sale/Centrali operative”.

Proprio a tal fine la Giunta aveva poco prima approvato il “Progetto Sicurezza Territoriale – messa in esercizio dei servizi di videosorveglianza sul territorio provinciale” il cui oggetto consisteva nel supporto professionale al gruppo di lavoro sul tema sicurezza per le analisi tecnico – economiche delle architetture e dei sistemi da realizzare e l’implementazione dei servizi di videosorveglianza sul territorio provinciale” con una previsione di spesa massima pari a circa 400mila euro”.

E prosegue: “L’impegno veniva poi ribadito il 24 agosto 2018 con l’integrazione del progetto tramite l’adeguamento della Centrali operative, l’attivazione di un Sistema centralizzato provinciale targhe e transiti e l’attivazione di un sistema di varchi territoriali di lettura targhe per complessivi 1.213.929,92 euro.

Altri 128mila euro erano stati destinati nel gennaio 2018 a FBK per il progetto “Cruscotto SICT – CAPS Sistema integrato di Controllo Cruscotto Applicazioni per la Sicurezza” finalizzato sempre alla realizzazione del sistema integrato di controllo del territorio. Il sistema è pronto ma fermo. L’esecutivo in carica, a cui sta tanto a cuore la sicurezza mi spieghi cosa ha intenzione di fare”.

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