Giustizia / Il caso

Chico Forti potrebbe essere in Italia entro giugno: «Maggio mese decisivo»

Lo zio ne ha parlato a Fraccaro: «Problemi non ce ne sono», ma dopo l’ok del governatore della Florida, non si è mosso più nulla

TRENTO. «Il mese di maggio per Chico potrebbe essere decisivo. Sono molto ottimista». Dopo 22 anni di battaglie giudiziarie e di bocconi amari, Gianni Forti non si lascia certo andare al facile entusiasmo. Ma questa volta lo zio di Chico, pur in assenza di comunicazioni ufficiali, è convinto che siamo vicini alla svolta, all'atteso rientro in Italia del detenuto Enrico Forti. Questo anche se la procedura sembra essersi incagliata dopo che lo scorso 23 dicembre il governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, aveva accolto l'istanza di Chico di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo e di essere trasferito in Italia.

Da quel momento, però, di passi avanti visibili non se ne sono visti. In realtà sotto traccia la nostra diplomazia ha continuato a lavorare come dimostra il fatto che l'ambasciatore italiano a Washington Armando Varricchio è presente negli Stati Uniti anche dopo la conclusione del suo mandato per continuare a lavorare, tra l'altro, al dossier di Enrico Forti che il diplomatico ben conosce per averlo seguito in prima persona.

«L'onorevole Fraccaro, che ho visto ieri - precisa Gianni Forti - mi ha spiegato che c'è stato un ritardo da parte dei vertici del Dipartimento federale di giustizia. Ma lo stallo dovrebbe essere stato superato. Entro una decina di giorni tutta la documentazione necessaria dovrebbe essere nelle mani del dicastero della giustizia italiana. Lo stesso Fraccaro mi ha detto di essere molto ottimista che la la procedura si possa concludere in tempi brevi. Fraccaro mi ha confermato anche che non sono emersi altri problemi. Dovremmo essere arrivati d'avvero alla stretta finale».

Chico è ancora rinchiuso in un carcere dello Stato della Florida, ma in un braccio riservato ai detenuti in attesa di trasferimento. Arriverà in Italia da detenuto, condannato ad una pena che neppure esiste nel nostro ordinamento: l'ergastolo senza condizionale (cioè il detenuto esce solo da morto). Ma quando Enrico Forti arriverà nel paese di espiazione della pena il suo destino giudiziario sarà deciso dalla magistratura italiana sulla base delle leggi del nostro Paese.

Intanto Chico aspetta con trepidazione il giorno tanto atteso in un sostanziale isolamento. I contatti con l'esterno sono ora molto limitati: la stessa famiglia riesce di rado a telefonare, molte mail tornano indietro. Insomma, bisogna stringere i denti pensando che tra maggio e giugno Chico potrebbe essere in Italia.

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