Salute / La novità

Rivoluzione nella sanità trentina, passa la linea di Fugatti: rilancio degli ospedali periferici

Apss traccia le linee di sviluppo future e si appresta ad entrare di fatto nella fase post Covid: ecco quali sono i punti principali del progetto che dell'Azienda diretta da Pier Paolo Benetollo

TRENTO. Sta per andare in porto una vera e propria rivoluzione della sanità trentina. Secondo uno schema fortemente caldeggiato dal presidente Maurizio Fugatti. Fin dalla sua campagna elettorate che lo ha portato alla guida della Provincia, Fugatti e la Lega hanno fatto della rivalorizzazione degli ospedali periferici un loro cavallo di battaglia. E al centro della revisione della sanità presentata oggi c’è proprio il ridare importanza ai centri ospedalieri che si trovano nelle vallate. 

“Per garantire equilibrio tra prossimità delle cure e specializzazione e garantire ovviamente equità di accesso alle cure a tutti i cittadini, i servizi sanitari devono essere distribuiti sul territorio, con un baricentro per ciascuna rete di patologia collocato in ospedali «policentrici».

Apss, il programma strategico per il periodo 2021-2025 by Red Azione on Scribd

È questo uno dei principi cardine sui cui è stato costruito il Programma di sviluppo strategico 2021-2025 dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari approvato oggi con deliberazione del direttore generale.

La rivoluzione

Apss traccia dunque le linee di sviluppo future e si appresta ad entrare di fatto nella fase post Covid. Il prossimo passo sarà la definizione del nuovo assetto organizzativo aziendale, in linea con le direttive definite dalla Giunta provinciale e in funzione degli indirizzi strategici individuati. Le linee principali del Programma di sviluppo strategico sono state presentate oggi in conferenza stampa dal direttore generale Pier Paolo Benetollo con il consiglio di direzione di Apss, alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e dell’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana.

Il Programma si articola in una sequenza di otto parole chiave della «vision 2021-2025» e si sviluppa attraverso gli strumenti della prevenzione, del territorio, dell’ospedale e dei servizi tecnico-amministrativi. Una sezione è dedicata al personale, il vero «motore» della nostra azienda, con un focus anche sulla promozione dell’attrattività di nuove risorse.

Ecco quello che si legge nel documento. 

Rispetto all’organizzazione dei servizi emerge l’orientamento verso un’idea di territorio e di ospedale «policentrici»: al fine di garantire l’equilibrio tra prossimità delle cure e specializzazione, i processi di unificazione delle modalità di assistenza, necessari per garantire equità di accesso alle cure a tutti i cittadini, saranno accompagnati da una distribuzione sul territorio e il «baricentro» di ciascuna rete di patologia potrà essere collocato nei diversi ospedali e nelle diverse aree territoriale del Trentino. A livello ospedaliero dovrà essere garantita la complementarietà e sussidiarietà delle strutture, nel rispetto delle esigenze locali, delle diverse funzioni e mandati e delle esigenze dettate dalla stagionalità.

A livello territoriale si prevede di realizzare progressivamente un’unica porta d’accesso ai servizi (il numero e il sito «116117») e rinforzare l’integrazione con la medicina convenzionata attraverso il riconoscimento e la valorizzazione di Reti professionali locali.

Dal punto di vista organizzativo, svolgeranno un ruolo essenziale i Distretti (sul territorio), le Direzioni di presidio (negli ospedali), i Dipartimenti (ospedalieri, territoriali o transmurali), le Reti cliniche e gli incarichi a progetto. Le parole chiave del Programma strategico.

La persona e la famiglia

Ciascuno di noi è il principale artefice della propria salute: la persona, singolarmente, in famiglia o come parte di associazioni, deve essere «al posto di comando» della sua salute in ogni condizione di malattia, in alleanza con chi si prende cura del suo benessere. Apss si impegna a semplificare l’accesso ai servizi (presenza diffusa sul territorio, presa in carico, telemedicina…) e a facilitare l’ascolto e la partecipazione della persona, singola o in associazione, alle scelte che la riguardano.

La prevenzione

La prevenzione ha bisogno di servizi competenti (igiene pubblica, medicina occupazionale, veterinaria…), ma si realizza nella vita quotidiana. Apss, attraverso il Dipartimento di prevenzione, fornisce supporto e indirizzi a tutti i livelli, dentro e fuori l’Azienda, affinché tutti i momenti di contatto con le persone diventino occasioni per promuovere la salute.

L’assistenza sul territorio (116117)

L’accesso ai servizi territoriali sarà semplificato con l’attivazione, entro il 2025, di un’unica porta di accesso (il numero e il sito «116117») per tutti i servizi territoriali. Per le malattie croniche (che sono la maggior parte) il servizio sanitario provinciale prenderà in carico i malati dopo la diagnosi e prenoterà direttamente gli accertamenti e i controlli al momento giusto. Si lavorerà inoltre per un’evoluzione delle forme associative dei medici e pediatri di famiglia.

L’ospedale policentrico

“Un’unica rete ospedaliera, articolata in sette strutture e costruita su due esigenze fondamentali fra cui ricercare un punto di equilibrio: la prossimità delle cure e la specializzazione. Nella gran parte dei casi i malati possono essere seguiti nell’ospedale del territorio di riferimento; nei casi restanti, o in momenti specifici del percorso di cura, saranno seguiti in un centro della rete specializzato per la loro patologia, collocato in una delle diverse strutture ospedaliere del Trentino e potenziati in termini di tecnologie”.

Il Trentino emergenza (112)

“I pazienti che necessitano di cure con carattere di urgenza sono presi in carico secondo standard uniformi su tutto l’ambito provinciale, garantendo ovunque tempestività e qualità assistenziale. Quando necessario, attraverso una solida rete di trasporti secondari urgenti viene assicurato l’immediato trasferimento per il trattamento nel luogo più appropriato”.

Il personale

“Apss vuole essere attrattiva per i giovani e i professionisti migliori, offrendo loro le migliori condizioni di sviluppo professionale (anche attraverso la promozione della ricerca e dell’innovazione) e di qualità della vita, favorendo la conciliazione dei ritmi di vita e lavoro. Inoltre, in Apss la formazione del personale ricopre un ruolo centrale per valorizzare le professionalità ed erogare servizi di qualità. Il risultato atteso è che la gran parte del personale che lavora in Apss si senta orgogliosa di farlo e che le persone trovino in Trentino le migliori risposte oggi possibili ai loro problemi di salute”.

Il rapporto con l’università e le istituzioni

“Apss ricerca attivamente collaborazioni ed integrazioni con le istituzioni provinciali e nazionali, favorisce le partnership con altre aziende sanitarie e centri di eccellenza, promuove e sostiene la ricerca clinica e organizzativa e la formazione del proprio personale attraverso una formazione di alto livello. Un rapporto di eccellenza sarà instaurato con l’Università di Trento: Apss darà supporto fattivo allo sviluppo della Scuola di Medicina e sarà fonte di attrazione per studenti e docenti motivati per un investimento a lungo termine sul territorio trentino”.

L’informatizzazione

“I servizi sul territorio saranno potenziati e innovati anche dalla possibilità di sfruttare a pieno le nuove tecnologie e l’informatizzazione”.

Il commento di Fugatti

«La nuova visione della sanità trentina – ha evidenziato il presidente Fugatti – ha un’impostazione rivoluzionaria nel modo di vedere la sanità territoriale e rispetto ai tanti nodi che avevano caratterizzato fino ad ora l’impostazione di questo settore. Siamo stati abituati a sentire parlare di centralizzazione e di sistema hub and spoke. Oggi questo schema viene reimpostato con un impianto che vedrà la sanità territoriale centrale. Come giunta provinciale abbiamo detto fin dall’inizio che avremmo cambiato e in questo gli Stati generali della montagna ci hanno fornito una serie di input sui temi socio-sanitari che sono racchiusi in questo documento, un documento che pone le basi per definire il Trentino del futuro».

Parla il direttore dell’Azienda sanitari

«Siamo all’inizio di un nuovo ciclo di programmazione – ha spiegatoi il dg Benetollo – e queste linee di sviluppo rappresentano la base per costruire le scelte dei prossimi anni. Vogliamo poter garantire ai cittadini trentini servizi di qualità e lo potremo fare se saremo in grado di attirare i professionisti migliori e tenerci stretti quelli che abbiamo. I cittadini – ha proseguito – chiedono da un lato la prossimità dei servizi e, dall’altro, una forte specializzazione: dobbiamo quindi trovare un punto di equilibrio tra prossimità delle cure e specializzazione. Territorio e ospedali policentrici possono essere la risposta».

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