Covid / L’apertura

È tornato il giorno degli abbracci veri: grandi emozioni nelle Rsa della nostra provincia

Massimo Giordani (Upipa) soddisfatto: “Siamo contenti. Chi ha preso appuntamento potrà entrare secondo due "binari" diversi: se il visitatore è vaccinato l'incontro avverrà secondo le modalità "nuove", mentre se non lo è si procederà secondo le modalità tradizionali, ovvero con le barriere"

TRENTO. Finalmente. Ieri, nonostante le cattive condizioni meteo, è stato un primo maggio all'insegna di abbracci e mani che si tengono strette, probabilmente anche di qualche lacrima dopo tanti, troppi mesi trascorsi lontano da i propri cari, dalla propria mamma o papà, dalla propria nonna o nonno. Le Rsa del Trentino hanno riaperto le porte. E lo hanno fatto veramente. Gli ospiti hanno potuto riabbracciare i loro figli e nipoti: un contatto vero, non virtuale.

Sull'esempio delle ormai famose quattro strutture "ribelli", ovvero Nomi, Cavedine, Povo e Avio, che quasi due mesi fa hanno forzato la mano e aperto, "trascinate" dalla forza di volontà dell'ex presidente di Upipa Francesca Parolari. Ma ormai le polemiche sono alle spalle ed è giusto guardare al futuro con speranza. Un futuro che partito ieri. Chiariamolo subito: non tutti gli incontri avverranno in "modalità abbraccio" e non tutte le Rsa sono pronte, ma il giorno da consegnare alla storia per la riapertura è oggi.

Le case di riposo riaprono le porte ai parenti degli ospiti

Finalmente. Oggi è un primo maggio all'insegna di abbracci e mani che si tengono strette, probabilmente anche di qualche lacrima dopo tanti, troppi mesi trascorsi lontano dai propri cari, dalla propria mamma o papà, dalla propria nonna o nonno. Le Rsa del Trentino riaprono le porte

«Apriamo il primo maggio, quasi dappertutto - conferma Massimo Giordani di Upipa - e siamo contenti perché sono stati giorni frenetici di grande lavoro per tutti. Resteranno chiuse le strutture che normalmente il sabato e la domenica non hanno in programma visite, mentre nelle altre le porte saranno aperte. Chi ha preso appuntamento potrà entrare secondo due "binari" diversi: se il visitatore è vaccinato l'incontro avverrà secondo le modalità "nuove", mentre se non lo è si procederà secondo le modalità tradizionali, ovvero con le "barriere"».

Dalla pubblicazione delle linee guida il tempo per organizzarsi è stato poco, ma sono state ore frenetiche di riunioni e decisioni. Trovare un criterio di priorità che fosse oggettivo era impossibile, così si è deciso di lasciare il calendario di appuntamenti per le visite già fissati e all'ingresso di ogni Rsa verrà fatta una "valutazione" del parente che sta entrando (sull'ospite, nella quasi totalità dei casi, non serve: sono tutti vaccinati) e si deciderà a seconda della protezione la modalità di incontro.

«Partiamo con un doppio binario e nel corso della settimana contiamo di entrare a regime. Abbiamo ritirato in Azienda sanitaria i tamponi antigenici rapidi e li distribuiremo a breve nelle strutture, inoltre stiamo definendo alcune "procedure" per facilitare e velocizzare gli ingressi partendo, ad esempio, dal fatto di non dover chiedere ogni volta al parente in ingresso se è vaccinato o meno». Su alcune delle regole delle linee guida, elaborate grazie alla collaborazione tra Provincia, Azienda sanitaria, Upipa e Spes, in realtà alcuni dubbi permangono. I tamponi rapidi, ad esempio: da quando esistono il Trentino ha sempre detto con chiarezza che vanno utilizzati solamente sulle persone sintomatiche, per evitare falsi positivi o falsi negativi. 

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