Covid / Il caso

In arrivo oggi altri vaccini: al Trentino circa 3.600 dosi di Moderna e AstraZeneca

Gimbe frena i facili entusiasmi: “Con il ritorno delle zone gialle ci sarà una risalita dei casi, la cui entità dipenderà dai comportamenti dei cittadini”

COVID La situazione in Trentino
VACCINI Tocca a chi ha tra i 60 e i 64 anni

ROMA. "Inizierà nella giornata di oggi la distribuzione alle Regioni/Province autonome di oltre 360 mila dosi di vaccini, precisamente circa 230 mila di Moderna e circa 130 mila di Vaxzevria (AstraZeneca)".

E' quanto si legge in un comunicato del Commissariato all'emergenza. "Le dosi fanno parte di lotti immagazzinati presso l'hub nazionale vaccini della Difesa all'interno dell'aeroporto militare di Pratica di Mare - prosegue la nota -, e verranno consegnate alle strutture designate dalle Regioni/Province autonome da vettori della Difesa e di Poste Italiane (Sda)".

Al Trentino ne arriveranno circa 3.600: pochi in realtà. Di solito ne arrivano di più.

L’analisi di Gimbe

Con il ritorno delle zone gialle ci sarà una risalita dei casi, la cui entità dipenderà dai comportamenti dei cittadini. La previsione è di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Cusano Campus.

"Dopo 6 mesi di sperimentazione si sono evidenziati dei limiti di questo sistema, bisognerebbe effettuare un tagliando - ha affermato Cartabellotta -. Oggi non considerare le persone fragili vaccinate è un errore, perché dove più fragili sono vaccinati ci si può permettere qualche riapertura in più. Noi oggi sappiamo che il colore rosso funziona sempre, l'arancione presenta un'efficacia minore e non perfettamente costante, il giallo non determina nessun impatto sulla riduzione dei contagi, soprattutto da quando c'è la variante inglese. Tornando quasi tutta Italia in giallo, è evidente che ci sarà una risalita dei casi, dipenderà dal comportamento dei cittadini quanto rilevante sarà questa salita. I controlli servono, però questo è il momento di una grande alleanza tra politica, cittadini e servizi sanitari".

Con le nuove norme, ha aggiunto l'esperto, sarebbe stato più coerente allungare il coprifuoco fino alle 23. "Credo ci sia stata molta fantasia interpretativa. Quando si è insediato il governo Draghi, si diceva che si sarebbe sentita una sola voce, invece ieri ne abbiamo sentite diverse che ci hanno disorientato. Il coprifuoco è alle 22, secondo me sarebbe stato più coerente con le nuove norme prolungarlo fino alle 23, ovviamente con adeguato potenziamento dei controlli. Questo non è stato fatto, non penso però che debba essere oggetto di interpretazioni, come è sembrato dalle parole di Gelmini e Sibilia. Fare vedere che ci sono discordanze interpretative e voci non univoche non è un bene".

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