L’opera/ Ai Crozi

Ecco la ciclabile della Valsugana: finalmente da Trento a Caldonazzo in sella

I lavori al viadotto consegneranno anche il collegamento sui pedali: tratto per tratto, ecco come sarà (e quando sarà pedalabile)

I LAVORI AL VIADOTTO: UN ANNO DI PASSIONE

IN BICICLETTA Consegnato il cantiere dei lavori per il tratto del Rio Farinella, dalle Slacche alle gallerie

di Pietro Gottardi

TRENTO. L'obiettivo ormai è a portata di pedale. Quando sarà svoltato il 2022 e si approderà nel 2023, il collegamento ciclopedonale fra Trento e la Valsugana sarà completato o a pochissimo dall'esserlo. E si badi: il futuro come tempo verbale non è usato a mo' di cambiale, come a volte accade per opere che vengono annunciate e poi rimangono su carta o abortiscono in corso d'opera.

La tanto attesa ciclabile di collegamento fra il capoluogo ed il Trentino orientale in alcune tratte è già completato, in altre è in corso di realizzazione e nelle poche restanti è nella fasi di appalto dei lavori. Insomma: il disegno complessivo di un percorso esclusivo per ciclisti e pedoni ideato e tracciato per linee generali nel 2014, da "bruco" segnato in planimetria su carta sta mutando rapidamente in "farfalla". Un qualcosa di molto bello e concreto, che nella metafora naturalistica richiama anche il simbolo turistico del Trentino, incarnando tra l'altro due delle qualità più apprezzate del nostro territorio: l'attenzione all'ambiente e la vocazione alle pratiche sportive all'aria aperta. Qualità, peraltro, già "certificate" da Italian Green Road Award che lo scorso anno, nel decretare la via verde più bella d'Italia, ha assegnato alla Ciclovia della Valsugana, nel suo complesso il Premio Stampa.

A chi obiettasse che nove anni siano un lasso di tempo non propriamente breve per realizzare una pista ciclabile, probabilmente sfugge quanto sia complicato mettere in coerenza fra loro tratti di pista ciclabile che devono adattarsi a opere viarie esistenti, proprietà private e morfologia tormentata del territorio. In altre parole, se il termine di paragone sono le ciclabili che corrono lungo gli argini dei fiumi - che pure hanno i loro elementi di complessità - il confronto è improponibile, poiché sarebbe come comparare patate con carote.

Artefice di questo filo di Arianna lungo 13.745 metri dal costo complessivo di 11 milioni 940 mila euro, che da località Centochiavi, a Trento, porterà dritti e sicuri al lago di Caldonazzo, è il Servizio opere stradali e ferroviarie guidato dall'ingegner Mario Monaco. «La mole di lavoro che sta dietro a questo progetto è solo in minima parte intuibile - spiega -. Se va dato atto alla politica di averci creduto fin dall'inizio stanziando fondi non indifferenti, a me da responsabile del Servizio corre l'obbligo di ringraziare tutti i colleghi che da anni stanno lavorando a questo progetto con passione oltre che con la consueta professionalità, e segnatamente l'Ufficio infrastrutture ciclopedonali diretto dall'ingegner Sergio Deromedis e, prima, dall'architetto Marcello Pallaoro».

Fatta questa ampia premessa generale, andiamo ad analizzare ora, tratto per tratto in base alle unità funzionali in cui è stata divisa dal Servizio opere stradali e ferroviarie, lo stato dell'arte dell'opera.

CENTOCHIAVI - PONTE ALTO (Opera C-58): è la porta di ingresso alla ciclopedonale per chi parte da Trento ed è posta nel quartiere di Centochiavi, all'altezza di via Dalla Fior. Nel breve tratto iniziale che si sviluppa sul percorso preesistente noto come MesoTrekking, copre il dislivello che permette l'innesto sulla vecchia SS47, dopo la galleria di Martignano. Da qui fino a Ponte Alto, poi, il percorso della ciclopedonale correrà proprio sulla corsia a salire della ex SS47. Ovviamente sarà un percorso protetto e ad uso esclusivo di bici e pedoni, con la sezione complessiva della carreggiata per i veicoli a motore che si ridurrà giocoforza a 7 metri, per far spazio alla carreggiata della ciclabile di 2,70 metri. La lunghezza complessiva di questa tratta è di 3.658 metri per un costo di 1.940.000 euro (di cui 100 mila euro per espropri). Progettista: ingegner Matteo Pravda (Agenzia provinciale opere pubbliche). Stato dell'arte: opera in appalto.

PONTE ALTO - CROZI (C-56): la tratta, una delle più complesse dell'intera ciclabile causa il concentrarsi in una disagevole strozzatura orografica di arterie stradali e svincoli, è già stata completata ed è in attesa di collaudo. Come si dice spesso ai bambini, tuttavia, per un anno si potrà solo "guardare e non toccare", poichè potrà diventare operativa (come la tratta seguente), solo fra un anno, a conclusione dei pesanti lavori di ristrutturazione del viadotto dei Crozi. Il percorso - progettato dall'ingegner Matteo Pravda - si dipana per 667 metri dalla rotatoria di Ponte Alto per collegarsi con un sottopasso all'inizio dell'ex strada dei Crozi. A realizzare i lavori sono state l'impresa Mosca Costruzioni snc di Valdaone e Carpenterie Metalliche Dal Pont snc di Sedico (Bl) per un costo di 1.400.000 euro

EX STRADA DEI CROZI ( S-915 / C-89): dopo Pasqua e per un anno intero, questa porzione di futura pista ciclabile sarà "precettata" come parziale by-pass per le automobili in concomitanza con i lavori previsti sul viadotto dei Crozi. In ogni caso la tratta, una volta ad uso esclusivo di bici e pedoni, misurerà 1.200 metri ed aggirando il contrafforte roccioso dove si infila la galleria dei Crozi, porterà all'uscita della stessa galleria. Qui è stato realizzato un bivio che consentirà di proseguire sulla ciclabile verso Roncogno, oppure (già ora) raggiungere su una strada a scarsa percorrenza, il paese di Civezzano. I costi di sistemazione e adeguamento del sedime della vecchia strada (a cura dell'impresa Morelli di Pergine) e delle opere paramassi (rispettivamente 1.250.000 euro e 1.500.000 euro) hanno permesso alla Provincia di ottenere con una sola spesa il duplice obiettivo di attivare il by-pass viabilistico ed averlo poi già pronto come pista ciclopedonale.

RIO SANTA COLOMBA (C-82): si tratta di un intervento di collegamento di cui proprio nei giorni scorsi è stato affidato all'ingegner Mattia Gasperini la progettazione definitiva ed esecutiva. La spesa prevista è di 400 mila euro per uno sviluppo di circa 700 metri.

PONTI RIO FARINELLA E SILLA - RONCOGNO SP17 ( C-57): il percorso in questione (progetto a cura dell'ingegner Rossano Stefani) misura 390 metri ed è in fase si esecuzione. Il costo è di 730 mila euro (di cui 175 mila per espropri).

LOC. SILLE - RONCOGNO ( C36/3): la tratta è stata progettata dall'ingegner Andrea Fedel ed ha uno sviluppo complessivo di 4.050 metri per un costo di 2 milioni 150 mila euro. Entro quest'anno i lavori verranno appaltati.

RONCOGNO - VIA DELL'ANGI ( C36/2): questa porzione di ciclabile che misura 2.430 metri andrà a collegarsi al già esistente tratto Via dell' Angi - San Cristoforo (opera C36/1 costata 370 mila euro per uno sviluppo di 650 metri) e dunque al lago di Caldonazzo. Progettato dall'ingegner Chiara Uez (Servizio opere stradali e ferroviarie), il percorso ha un costo di 2 milioni 200 mila euro (di cui 635 mila per espropri). I lavori sono stati appaltati ma non ancora consegnati.

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