«Denunciate senza ripensamenti» Sempre più donne chiedono aiuto

di Patrizia Niccolini

TRENTO - «Non trovargli scuse: chi ti fa del male non ti ama». È il messaggio affidato allo spot che lancia la campagna provinciale di sensibilizzazione "Aiutaci a stare al tuo fianco" mostrato durante la conferenza stampa di ieri mattina nella sala Belli della Provincia per la Giornata internazionale della donna. La ricorrenza è stata l'occasione non solo per riflettere sui recenti femminicidi, che richiedono azioni di prevenzione e contrasto più incisive, ma anche per sottolineare l'impegno e la professionalità di molte donne trentine che ricoprono ruoli importanti nell'amministrazione pubblica e si sono distinte in ambito sanitario, scolastico, socio-assistenziale e delle cure domiciliari, e del volontariato nel fronteggiare l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19 durante lo scorso anno, e tuttora, come evidenziato nel saluto iniziale dall'assessora provinciale alla salute Stefania Segnana: «Un anno fa eravamo a Tenno, a ricordare Alba Chiara, e per consegnare quanto raccolto da Women in Run Trento al fondo "La violenza non è un destino", quest'anno è un 8 marzo condizionato dalla pandemia, ma il nostro impegno per dare supporto e fornire adeguate informazioni prosegue».

In Trentino esiste una rete solida di servizi specializzati pronta ad ascoltare - 112, 1522 - ai quali le donne possono chiedere aiuto per se stesse e per tutelare i propri figli/e, e durante l'incontro si sono alternati interventi, in presenza e da remoto, dei professionisti che lavorano quotidianamente a favore delle donne, e tre momenti dedicati a testimonianze-video di storie di donne raccolte dalle giornaliste Arianna Tamburini e Silvia Meacci. «Andate a denunciare, non abbiate ripensamenti», ha raccontato una donna la cui identità è stata protetta, rievocando la sua esperienza di maltrattamenti fisici e psicologici, subiti per tre anni e mezzo prima di denunciare il compagno e iniziare un percorso in Casa-rifugio. Il Consigliere di Parità Matteo Borzaga ha poi espresso disagio per una giornata che dovrebbe essere di festa ma lontana dall'essere tale visto che in tempo di pandemia si è registrato un aumento significativo della disoccupazione femminile e accresciute difficoltà nel conciliare vita privata e professionale, e assicurato impegno costante per arginare questa criticità.

Accanto al servizio dello sportello legale e gratuito di ascolto e orientamento, Borzaga ha ricordato i "Percorsi tra nascita e lavoro" per accompagnare chi sta diventando genitore, proposto in sinergia con la Provincia e la Fondazione Demarchi mentre la presidente della Commissione provinciale Pari opportunità tra donna e uomo Paola Taufer ha osservato che il 98% delle persone che ha perso il lavoro nel 2020 sono state donne e quest'anno la Commissione dedicherà attenzione particolare alla violenza economica: «Stiamo già andando nelle scuole con percorsi di educazione al rispetto per contrastare ogni forma di violenza e superare stereotipi di genere, poi ciò che serve è migliorare il sistema del welfare e garantire l'indipendenza economica alle donne per evitare che siano costrette a scegliere tra cura della famiglia e lavoro».

«I dati parziali dicono che nel 2020 c'è stato un aumento dell'11% circa di accesso ai servizi antiviolenza non residenziali rispetto al 2019: le donne si fanno aiutare di più, siamo sulla strada giusta», ha detto Miriana Detti, dirigente UMSE-Sviluppo Rete dei servizi presentando la quarta edizione del Report "La violenza sulle donne è reato. Azioni e interventi per le donne vittime di violenza" che contiene gli strumenti a disposizione dei professionisti della rete antiviolenza con una nuova sezione dedicata ai rischi di maggiore abuso legati al trascorrere più tempo in casa a causa del Covid-19.

«La variante inglese ci preoccupa non perché genera una malattia più grave ma per il maggior grado di trasmissibilità, infettando più persone, perciò dobbiamo stare ancora molto attenti - ha ribadito Maria Grazia Zuccali, direttrice dell'Unità operativa di Igiene e Sanità pubblica dell'Azienda sanitaria, presente in sala Belli - In questi giorni ho parlato con i ragazzi dello studentato San Bartolameo per spiegare che l'isolamento è una misura prudenziale necessaria, e siamo impegnati anche nella campagna vaccinale: nelle case di riposo è stata completata e il numero dei contagi si è azzerato. Più della metà dei 38mila grandi anziani presenti sul territorio sono stati vaccinati e per Pasqua avranno tutti ricevuto la prima dose, e per chi non può muoversi effettueremo anche le vaccinazioni a domicilio, ma bisogna continuare a rispettare le regole». A proposito della violenza assistita e/o subita dai minori, l'assessora Segnana ha concluso l'incontro ricordando il corso di formazione per maestri/e e insegnanti attivato in collaborazione con il Dipartimento dell'Istruzione che fornisce competenze per accorgersi se scolari e adolescenti vivono un'esperienza di violenza nelle loro famiglie e intervenire in modo corretto.

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