Bisesti incontro i dirigenti scolastici: "Scuole in presenza, se rimaniamo zona arancione"

TRENTO - La giunta provinciale di Trento insiste: scuola primaria e Bes in presenza "se la situazione epidemiologica lo consentirà". Lo ha ribadito ieri l'assessore all'istuzione Mirko Bisesti in un incontro con i dirigenti scolastici.

Il comunicato stampa della Provincia:
La scuola trentina si confronta con l’obiettivo di difendere i modelli organizzativi impostati per resistere alla persistenza della pandemia, tenendo accuratamente monitorata la situazione epidemiologica, nella consapevolezza che diritto alla salute e diritto all’istruzione sono entrambe importanti per l’individuo come pure per la società. Ed è con questo spirito che l’assessore provinciale Mirko Bisesti ha incontrato in videoconferenza i dirigenti scolastici dei vari ordini e gradi, compresa la componente dell’istruzione paritaria, per valutare gli ultimi scenari che ci riguardano, alla vigilia di un nuovo pronunciamento dell’Istituto superiore di sanità che domani (oggi, ndr) dovrà confermare o meno la permanenza del Trentino nella fascia arancione.

“Il nostro impegno è massimo - ha detto l’assessore - per tutelare la sicurezza e la salute, ma al tempo stesso cercheremo tutti insieme di garantire comunque l’attività in presenza per la scuola primaria come pure per gli studenti BES, con modalità organizzative che favoriscano il più possibile la loro presenza in classe, al netto ovviamente delle possibili ulteriori restrizioni che possono essere decise dal Governo”.


Ma davvero il Trentino può tenere le scuole aperte?

Il recente dpcm Draghi ha introdotto una novità: scuole chiuse nelle "zone rosse" ed anche nelle "zone arancioni" se il contagio supera i 250 casi per 100 mila abitanti (in Trentino siamo oltre quota 300). Ma il decreto, per le zone arancioni, demanda ai presidenti di Regione o Provincia autonoma la decisione. E Maurizio Fugatti tira dritto. Per due volte ha ripetuto che Trento intende tenere aperte le scuole in presenza.

Può farlo? Venerdì ne ha parlato in diretta a "Radio Anch'io" di Rai Radio Uno il ministro della pubblica istruzione Patrizio Bianchi. Il quale ha detto: "Non è che ogni presidente può fare come gli apre. La possibilità di tenere aperto in zona arancione, se il contagio è sopra i 250 casi, deve essere motivato con precise e severe norme di contenimento della pandemia. Deve cioè aver preso tutte le misure necessarie per la sicurezza".

Cosa dice il Decreto

 

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