«L'operazione slitta ancora»: paziente cardiopatico in ospedale da 2 settimane

di Patrizia Todesco

Soffrono i pazienti Covid che in queste settimane hanno ricominciato ad occupare sempre più posti letto negli ospedali trentini, soprattutto in terapia intensiva dove ieri erano 38.

Ma soffrono anche tutti gli altri malati, soprattutto quelli in attesa di un intervento chirurgico che viene continuamente spostato. É il caso di un uomo di 65 anni che da due settimane ormai è ricoverato nel reparto di cardiologia del S. Chiara in attesa di un intervento di sostituzione di due valvole cardiache. «A causa della mancanza di posti in rianimazione - spiega la moglie - il suo intervento è già slittato quattro volte. Io capisco la pandemia, l'emergenza, ma anche gli altri malati non vanno dimenticati».

La donna non ce l'ha ovviamente con i sanitari e men che meno con il personale della cardiologia che sta facendo tutto il possibile per programmare l'intervento ma quei due giorni in cui il paziente deve sostare in rianimazione per riprendersi dall'intervento al cuore sembrano impossibili da ritagliare tra malati Covid, emergenze traumatiche e altri interventi salvavita. I familiari dell'uomo, l'altro giorno, erano intervenuti anche nella chat durante la diretta Facebook in cui il presidente Maurizio Fugatti, l'assessora Stefania Segnana e il direttore dell'Apss Pier Paolo Benetollo aggiornavano sulla situazione Covid in Trentino. Speravano in una risposta della politica e anche dei tecnici su questo problema ma le loro sollecitazioni sono cadute nel vuoto.

«L'intervento è sicuramente urgente in quanto hanno detto a mio marito che doveva essere sottoposto a questa operazione gli hanno anche detto che fino a quel momento non poteva tornare a casa perché doveva essere monitorato continuamente. E così è stato». Il ricovero è avvenuto il 12 febbraio dopo che l'uomo, da settimane, avvertiva uno strano senso di stanchezza. Un campanello d'allarme per una persona che già aveva subito un'angioplastica. La visita cardiologica aveva confermato che il cuore andava sistemato. «Dopo il ricovero avvenuto venerdì 12 sembrava che l'intervento sarebbe stato il 17, poi doveva essere effettuato il 26, poi martedì prossimo ma ci hanno già detto che probabilmente sarà giovedì. Non c'è alcuna certezza», dice la moglie che può sentire il marito al telefono e questa distanza aumenta ulteriormente la preoccupazione.

«Questa attesa per lui è snervante perché quando ti dicono che ti devi operare vorresti che l'intervento fosse fatto subito, soprattutto se si parla di cuore, e invece passano i giorni, le settimane».Come il paziente in questione ci sono moltissime altre persone in attesa di un intervento. I vertici dell'Apss garantiscono che le urgenze e gli interventi salvavita vengono effettuati, ma ci sono migliaia di altri pazienti in attesa. Gli stessi pazienti oncologici, pur avendo la priorità sugli altri, hanno tempi di attesa maggiori che in passato. Le sale operatorie disponibili sono meno, così come i posti in rianimazione per gli interventi più complessi. E se fino a qualche settimana fa c'era la speranza che i numeri stessero diminuendo e che si potesse presto tornare alla normalità ora all'orizzonte ci sono ancora settimane di emergenza.

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