Milioni di dosi di vaccino da comprare privatamente: la cordata con il Trentino e il Veneto deve arrendersi, i venditori sono "spariti"

Le promesse di Zaia, e la richiesta di dettagli sui lotti: un grande bluff

ROMA - Era il 16 febbraio e la giunta provinciale "aderiva" alla cordata di regioni (capofila il Veneto di Zaia) per acquistare milioni di dosi di vaccini privatamente. Ma che fine hanno fatto i 27 milioni di dosi promesse da Luca Zaia, che avrebbero risolto - pagate a peso d'oro - tutti i problemi di scarsità di approvvigionamento? Dopo l'avvio di tre inchieste di diverse Procure della Repubblica e l'acquisizione di documentazione da parte dei Carabinieri dei Nas, i potenziali venditori sono svaniti come neve al sole.

A svelare il retroscena è lo storico e analista delle fake news Leonardo Cecchi, che dopo una analisi della notizia ("Zaia acquista 27 milioni di vaccini per tutti", titolo del giornale Libero pochi giorni fa) è andato a verificare. E conclude: "Quando su indicazione dello Stato centrale la Regione Veneto ha chiesto agli affidabilissimi “fornitori” di “milioni di dosi” del famigerato mercato parallelo i numeri dei lotti che volevano vendere (indispensabili per capire se si trattasse o meno di dosi di vaccino originali), questi sono spariti.

Avete capito bene: sono proprio spariti. Non è che hanno preso tempo, hanno inventato scuse. Hanno fatto quello che oggi in inglese si chiama “ghosting”: spariti nel nulla.
 
Illuminante poi il direttore generale della sanità veneta che ha commentato la sparizione dicendo: “A questo punto deduco che non li hanno”.
 
Dunque, andando a logica, nel migliore dei casi grazie alle pressioni dello Stato centrale la Regione Veneto ha evitato una truffa da milioni di euro, dato che rischiava di ricevere dosi di acqua santa e non di vaccino. Nella peggiore una truffa pure pericolosa, con dosi di vaccino fatte nel laboratorio di Zio Ivan situato in una discarica a nord di Bucarest.
 
Ci sarebbe da ridere, se non fosse che la situazione è al limite del grottesco. E che è con la salute - e i soldi - di tutti che alcuni giocano".

Eppure ci erano cascati in tanti, come comunicato da Maurizio  Fugatti in conferenza stampa“Noi abbiamo avuto contatti con il Veneto, che in questo fa da apripista – aveva spiegato Fugatti il 17 febbraio scorso – sono contatti reali quelli che hanno avuto, ma se l'Europa e von der Leyen hanno detto che non ci sono garanzie al di fuori dei piani europei, è bene che arrivino quelli stabiliti dall'Europa. L'Europa deve agire prima che altri canali si attivino, se no diventa difficile per noi spiegarlo ai cittadini. I canali trovati dal Veneto sono ufficiali e sotto l'aspetto tecnico-scientifico sono ligi come devono essere. Se l'Europa non permette di approvvigionarsi, è importante che ci dia le dosi che ci sono presenti sul mercato. Un presidente di Provincia cosa dev e fare? Se c'è qualcuno che ti offre i vaccini, vai a vedere, nell'interesse della tua collettività”.

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